Viviamo in un posto bellissimo - 26 aprile 2025, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo pieno di fratelli che piangono un grande Padre

Puntata dedicata a un giorno triste, giorno dei funerali di un grande uomo dai bellissimi pensieri su fraternità e amicizia sociale e di azioni per raggiungerle

Papa Francesco nel 2020 alla presentazione dell'enciclica Fratelli Tutti

Papa Francesco nel 2020 alla presentazione dell'enciclica Fratelli Tutti

Ho conosciuto tardi Papa Francesco. Conosciuto leggendo quella sua sorta di Summa Theologiae, che avrebbe sì fatto svenire Tommaso d’Aquino, ma che ha illuminato i pensieri di molti, in un triste autunno, in pieno periodo Covid. Summa di una visione straordinaria, concentrata nella lettera enciclica Fratelli tutti, resa pubblica il 4 ottobre 2020. Conosciuto, immaginato quale uomo che, al netto di una certa forma tipica del ruolo, pareva più un rivoluzionario; uno che dà l’esempio, nel rinnovare e ripulire la sua Chiesa. Insomma, una volta conosciuto ha iniziato a piacermi, molto. E poi ti tira fuori un testo che abbraccia tutte le altre confessioni, sicura conseguenza dell’emozionante incontro di Abu Dhabi del 2021. Incontro con il Grande Imam Ahmad al-Tayyeb. Buon per chi ne avesse visto la diretta televisiva, per ascoltare che tutti gli esseri umani sono uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, chiamati a convivere come fratelli tra di loro. 

L’enciclica parla anche di Gandhi, di Martin Luther King, di Desmond Tutu, differenti personalità con in comune la volontà di incidere nella storia, di cambiare le cose combattendo distonie come le diseguaglianze, il dominio della finanza, il capitalismo; mettendo al centro la salvaguardia degli ecosistemi, i diritti umani, una società aperta e plurale. In Fratelli tutti trovi poi robe ancora più forti, tipo la proprietà privata subordinata al principio di destinazione universale dei beni della terra e al diritto di tutti al loro uso. Boom!

Si leggeva un progetto di società, progetto bellissimo. Il fatto che lo portasse avanti una persona ancora di più: ha quel non so che di eroico, di alfieriano, tanto per riavvicinarci ai nostri lidi, che mi attrae da morire. In particolare le critiche al sistema economico globale per come esso si è strutturato, a forme pervasive di consumo che collocano il mercato e il profitto ai primi posti della scala dei valori collettivi, all’allontanamento gli uni da gli altri. 

Parlarne in quel momento credo sia stato tutt’altro che casuale, con una pandemia in corso che stava obbligando più a meno tutti a rivedere precedenze e prospettive. Fatti e pensieri a cui dar conto anche nel nostro posto bellissimo, lottando per non cadere in depressione o ancor peggio in tensioni fini a se stesse e spesso solo separanti, partitiche, brutte. Da comunità mondiale a comunità locale, siamo tutti nella stessa barca, oggi come allora. Credo che pensarsi tutti fratelli sia la sola soluzione

Papa Francesco non ha solo cercato di portare avanti la sua illuminata visione fino all’ultimo, ma, nel nominare in corso d’opera un gran numero di nuovi cardinali, quelli che a giorni nomineranno il nuovo Papa, si è mosso per darle la dovuta continuità, consapevole che certe rivoluzioni necessitino più tempo di un solo papato. Nell’attesa, un suggerimento, assai utile a mitigare la tristezza della perdita, tornando a riempirci di speranze, appena potete leggetevi l’enciclica

Davide Palazzetti

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