La nomina del nuovo Garante delle persone private della libertà per il carcere di Asti continua a suscitare forti polemiche e sdegno da parte del Coordinamento Provinciale di Libera Asti. La scelta è stata criticata per aver privilegiato una figura priva di esperienza nel campo del volontariato penitenziario e accusata di mancanza di empatia verso i bisogni dei detenuti.
Particolarmente gravi appaiono alcune dichiarazioni passate della neogarante Stefania Serpetti, riportate sui social, in cui si augurava la morte di Cesare Battisti con le parole: “Visto che non c’è la pena di morte… chissà… fosse la volta buona che si toglie di mezzo da solo”.
Libera Asti ricorda l’articolo 27 della Costituzione, spesso citato da Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. La dignità delle persone detenute, ribadita più volte dalla Corte Costituzionale, deve essere garantita anche all’interno delle carceri.
Una nomina controversa e i dati allarmanti sui suicidi
Le critiche di Libera si intensificano alla luce dei numerosi suicidi che avvengono ogni anno nelle carceri italiane, un fenomeno che riflette la crisi del sistema penitenziario. "La scelta di una figura che ha espresso posizioni così dure appare in netto contrasto con il ruolo del Garante, istituito proprio per tutelare i diritti fondamentali dei detenuti.
Ulteriore motivo di polemica è un post sui social in cui la Serpetti avrebbe inneggiato a Benito Mussolini, pubblicato in passato e riemerso in queste ore. Una circostanza che rende la nomina ancora più sgradita e simbolica, avvenuta a pochi giorni dal 25 Aprile, giornata in cui si celebra la Liberazione dal nazifascismo e si ricordano i valori fondanti della democrazia costituzionale"