Non sarà solo il Giubileo degli Adolescenti, come avevano sognato e preparato da mesi. Sarà qualcosa di più profondo, di più intimo e carico di significato. Ieri sera, da Piazza Alfieri, proprio davanti alla Prefettura, sono partiti in circa duecento: adolescenti e giovani provenienti dalle parrocchie della diocesi di Asti, diretti a Roma per rendere l’ultimo saluto a Papa Francesco, morto lunedì.
La morte del Pontefice ha stravolto l’agenda, i programmi e anche gli animi: ma non ha fermato il desiderio di esserci, in qualche modo, a testimoniare l'affetto di una terra che con Bergoglio ha sempre avuto un legame speciale.
A guidare il gruppo è il vescovo Marco Prastaro, che ha annunciato la sua presenza alle esequie in programma sabato 26 aprile, concelebrando con cardinali, vescovi e sacerdoti. Una presenza forte, quella della Chiesa astigiana, che parte da casa per arrivare laddove tutto si compirà, in Piazza San Pietro, sotto la grande cupola che fu di Pietro e che oggi accoglie chi ha portato avanti il suo stesso mandato.
Non ci sarà invece una rappresentanza ufficiale del Comune di Asti. Lo ha chiarito il sindaco Maurizio Rasero: “Ci siamo confrontati con il Vescovo e, per motivi legati all'enorme afflusso previsto e alle misure di sicurezza dovute alla presenza di numerosi capi di Stato, abbiamo deciso di non organizzare una delegazione istituzionale. Sarebbe stato difficile, se non impossibile, raggiungere Piazza San Pietro. Il nostro desiderio era quello di esserci, ovviamente, ma sarà più significativo rendere omaggio al Papa nei prossimi mesi, magari andando in pellegrinaggio alla sua tomba nella basilica di Santa Maria Maggiore”.
Un gesto che arriva dal cuore di una città che il Pontefice aveva visitato nel novembre del 2022, tra le colline e la gente della sua famiglia. Un legame mai interrotto, che oggi si fa cammino e preghiera.