Le cose della vita, ogni giorno di più, ci portano ad aver bisogno di qualche momento di riflessione. Momenti che diventano perfetti quando accompagnati da un illuminante distillato. Che si tratti di grappa o d’altro, nell'Astigiano non mancano di certo storiche e validissime distillerie dove far scorta di riflessioni. Anche per questo, oggi propongo un itinerario che tocca tre borghi spettacolo, tanto per cambiare. Itinerario d'alto valore, alto valore alcolico.
Comincia molto, se non proprio tutto dal vino, antico compagno d’avventura del nostro territorio e, nella logica contadina di non sprecare niente, dalle sue vinacce, presto diventate il cuore di molti distillati. La ricchezza dell’Astigiano tradotta in ricette, sapori e profumi, antichi alambicchi e caldi colori di grappe e liquori.
Potreste iniziare a scoprirne qualcuno a Vigliano d’Asti, paese di balene, capodogli e delfinidi dell’antico Mare Padano che sbucano dalla terra, si fanno scoprire in tutta la loro grandezza e poi partono a conquistare la prima fila nei musei. Posto speciale dove i grandi fossili pliocenici non solo li trovano, ma se li costruiscono, per risarcirsi dal saperli altrove. Resti preistorici formidabili come la Viglianottera, balena di otto metri recuperata nel 1959, che costituisce il pezzo forte del Museo Paleontologico di Asti. A Vigliano suggerisco caldamente di passare a conoscere la famiglia che ha creato e porta avanti la Distilleria Dellavalle. Inizia tutto nel 1983 seguendo il sogno di Roberto, enologo buon conoscitore del mondo della grappa. Negli anni sono ben cresciuti, pur mantenendo intatta l’etichetta prestigiosa di azienda artigiana d’eccellenza. Nel fargli visita non perdetevi la loro barricaia composta anche da botti precedentemente utilizzate per l’affinamento di Marsala, Passito di Pantelleria, Porto, Whisky, Picolit e Malvasia delle Lipari per donare alla grappa sentori e profumi del tutto particolari, e riscoprite il mare di un tempo nelle etichette della nuova linea di monovitigno, graficamente impeccabili e di grande impatto nell’immagine di un origami a forma di balena.
Da Vigliano arrivare a Costigliole d’Asti è un attimo, ma il panorama d’offerta attrattiva cambia nettamente: da fossili a castelli. Foste passati da quelle parti nel '200 sareste stati colpiti da ben sei castelli: Asinari, Burio, La Motta, Bionzo, Cavorro e Bricco Lù. Oggi ne restano due, maestosi e bellissimi, il castello delle favole Asinari Verasis, in centro paese, e il castello di Burio, poco fuori. Quest'ultimo è un gioiello medievale, posto su una collinetta e circondato da vigneti, caratterizzato dalla presenza di un nucleo fortificato delimitato da torri e da un ponte levatoio che conduce al suggestivo cortile interno. Secondo la leggenda, il castello prende il nome, così come la località in cui sorge, dall'antico ceppo ligure degli euburiati. Visti i castelli, via di grappe. Grappe di Elena Borra Distillerie, marchio piuttosto recente sotto cui è presentata la nuova linea di distillati e liquori della Distilleria Vieux Moulin di Motta di Costigliole d’Asti, realtà nata nel 1933 in un antico mulino del 1500, dal quale la distilleria prende il nome.
Si chiude, in bellezza, a Scurzolengo, affascinante borgo del Nord Astigiano, circondato dal lungo rincorrersi di campi e vigneti. Simbolo del paese il castello di origine medioevale, bello e imponente, a chiusura della piazza principale, arricchita dalla settecentesca parrocchiale di San Lorenzo. Mezzo migliaio gli abitanti, sicuramente abituati a bere bene: Grignolino e Ruchè. Perdetevi poi tra chiesette e cappelle, nel borgo e subito fuori. Piccole opere d'arte come quella ottagonale dedicata a San Rocco o quella circolare in pieno centro storico. Dopo lo spirito del posto dedicatevi agli spiriti, Franco Cavallero Spiriti. Marchio nato ad Asti nel 2011, oggi sinonimo di eccellenza nel mondo dei distillati. Ogni prodotto è una celebrazione del territorio, realizzato con botaniche locali selezionate per garantire qualità e sostenibilità. La gamma include creazioni uniche come il Gin Agricolo, declinato in versioni distintive tra cui il floreale Gadan e l’agrumato Nimium, o l’iconico Amaro Essenziale, che combina un ricco mix di erbe con una base di brandy di vino.