Cronaca - 24 aprile 2025, 15:03

Stefania Sterpetti ancora nella bufera: gogna mediatica per la garante dei detenuti di Asti e richieste di dimissioni da più parti

Mentre lei si difende parlando di linciaggio in vista del 25 aprile, continuano, anche a livello regionale e nazionale, le critiche

Stefania Sterpetti ancora nella bufera: gogna mediatica per la garante dei detenuti di Asti e richieste di dimissioni da più parti

Come ormai noto e abbondantemente scritto nelle ultime ore Stefania Sterpetti, garante dei detenuti del Comune di Asti, eletta l'altra sera in Consiglio comunale a scrutinio segreto, è stata travolta da una bufera mediatica a causa di una serie di post pubblicati sui social network. Le sue dichiarazioni, giudicate da molti offensive e incompatibili con il ruolo istituzionale ricoperto, hanno suscitato un'ondata di indignazione pubblica, nonché richieste di dimissioni immediate.

Le accuse mosse contro la garante

Federica Valcauda e Igor Boni di Europa Radicale hanno con toni severi condannato le affermazioni di Serpetti, accusandola di aver inneggiato pubblicamente al Duce e di aver celebrato la morte di Cesare Battisti con toni definiti "macabri e disumanizzanti". Europa Radicale ha espresso "sdegno e preoccupazione" per tali affermazioni, sottolineando come esse rappresentino una violazione dei principi morali e civili richiesti dal suo mandato. Valcauda e Boni hanno inoltre evidenziato come le sue esternazioni siano un "attacco diretto ai principi costituzionali e ai diritti umani" e hanno rivolto un appello al Consiglio Comunale di Asti affinché si proceda con la rimozione immediata della garante. Per i due esponenti, "una figura che disprezza la memoria antifascista e calpesta i principi di umanità non può rappresentare chi è privato della libertà personale".

Le parole del Coordinamento Asti Est

Anche il Coordinamento Asti Est, attraverso Luisa Rasero, si è unito alle critiche, utilizzando un vecchio detto astigiano per sottolineare un principio fondamentale: "La galera non è fatta per i cani ma per i cristiani". Secondo Rasero, il termine “cristiani” rappresenta simbolicamente la dignità umana che non deve essere persa nemmeno in situazioni di detenzione. La garante è stata accusata di aver tradito questa consapevolezza con affermazioni abominevoli, arrivando a condannare persino i migranti, definiti da lei "ciarpame". Rasero si è anche interrogata sull’etica di un’ex professionista della sanità come Sterpetti, evidenziando la contraddizione tra le sue dichiarazioni e il giuramento di Ippocrate che dovrebbe ispirare compassione e solidarietà. Nelle sue parole emerge una critica feroce contro ciò che viene definito il "modello di discarica sociale" promosso dai partiti di governo, in particolare da Fratelli d’Italia.

Questa mattina, in difesa della garante, militante di Fratelli d'Italia, si era speso anche l'onorevole Marcello Coppo: "Come Fratelli d’Italia abbiamo ritenuto, su un tema non prettamente politico, di lasciare libertà di voto. Una decisione rispettosa della sensibilità personale e dell’autonomia dei nostri consiglieri comunali. E siamo convinti che la dott.ssa Sterpetti svolgerà questo nuovo ruolo con la stessa competenza e serietà che l’hanno sempre contraddistinta. Dispiace constatare che ci sia ancora chi, a sinistra, ritiene legittimo attaccare persone – e in questo caso una donna – non per ciò che fanno o per come lavorano, ma semplicemente per il fatto di non appartenere al loro campo ideologico. È una deriva settaria e intollerante, che nulla ha a che vedere con il merito o con l’interesse reale dei detenuti che la Garante sarà chiamata a tutelare".
 

La posizione di SILP CGIL Piemonte

Anche Nicola Rossiello, in rappresentanza di SILP CGIL Piemonte, ha espresso profonda indignazione, definendo "aberranti" le dichiarazioni attribuite a Sterpetti, giudicandole incompatibili con un ruolo delicato come quello del garante dei detenuti. Ha sottolineato come tali esternazioni "dimostrino una mancanza di sensibilità istituzionale e una totale inadeguatezza per un incarico di garanzia". Per Rossiello, è inaccettabile che una figura istituzionale esprima posizioni pubbliche di disumanità, auguri il suicidio ai detenuti o utilizzi toni degradanti, e ha chiesto l'immediata rimozione della garante da parte del Consiglio Comunale di Asti. "È fondamentale fare piena luce sulle logiche che hanno portato a una nomina così inappropriata. Il Consiglio Comunale di Asti ha il dovere di chiarire pubblicamente i criteri di selezione e valutazione adottati e di assumersi la responsabilità di questa scelta. Questa vicenda solleva interrogativi inquietanti sulla sensibilità e sulla preparazione di chi viene chiamato a ricoprire ruoli di garanzia e tutela dei diritti. È urgente un atto di responsabilità e di chiarezza da parte del Consiglio Comunale per riaffermare con forza i valori di umanità, rispetto e accoglienza che devono essere alla base di ogni azione pubblica. Questa vicenda è una ferita profonda per la credibilità delle istituzioni e richiede una risposta ferma e inequivocabile".

Sdegno anche dalla Rete torinese contro tutti i Cpr: "I migranti non sono ciarpame  né vuoti a perdere, né si può auspicare il suicidio per i detenuti da parte di chi dovrebbe tutelarne i diritti. Non conosciamo i criteri per cui la suddetta Garante sia stata selezionata e nominata, ma di sicuro non incarna lo spirito richiesto dal ruolo e dovrebbe dimettersi. Il ruolo della Garante è a garanzia di tutte e di tutti, delle condizioni delle persone nelle carceri così come nei CPR. Chiediamo la sua sostituzione e che sia verificata la compatibilità delle sue affermazioni con il diritto di un paese che si appresta a celebrare con orgoglio il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo".

Betty Martinelli


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