Attualità - 22 aprile 2025, 14:46

Papa: "Il giorno in cui è venuto per il compleanno, il più bello della mia vita. Purtroppo è morto senza veder finire la guerra". La cugina Carla ricorda il suo amato "Giorgio" [FOTO E VIDEOINTERVISTA]

Tra Tigliole e Portacomaro viaggio di ricordi nelle terre di Papa Francesco a un giorno dalla sua scomparsa. "Era una parte della mia vita"

Carla Rabezzana dalla sua casa di Portacomaro (MerfePhoto)

Carla Rabezzana dalla sua casa di Portacomaro (MerfePhoto)

A Tigliole l'unico rumore che si sente è quello degli insetti. In via del Papa (si chiama così dopo la visita di Papa Francesco dai cugini), al numero 6 abitano Delia e Franco Travo, ma, dopo l'estenuante giornata di ieri e l'assalto dei cronisti, nessuno vuole più parlare. "Vi ringrazio, so che fate il vostro lavoro ma io non ce la faccio più", sussurra Delia al telefono.

A proteggere la privacy la cancellata coperta da glicini che parla di serenità e, a tentare di convincere una delle cugine del Papa, a parlare con i cronisti rimasti, persino la polizia che da ieri presidia la zona, ma non c'è nulla da fare. Esce Franco e si scusa ma chiude definitivamente la porta su una famiglia provata, oltre che dal lutto dell'amato cugino, da quello straziante di una figlia.

Il nostro piccolo tour si sposta a Portacomaro per visitare, a distanza di quasi due anni dalla visita attesissima del Papa, i luoghi che hanno riempito gli occhi e il cuore del Pontefice che tornava a "casa" dopo tanto tempo. 

Sappiamo che Carla Rabezzana dinamicissima cugina di Bergoglio, 93 anni compiuti, si è purtroppo rotta un piede e, certo, non ha magari troppa voglia di parlare con i cronisti. Sentita telefonicamente, al mattino ci ha detto: "Sapeva sempre come tenerti su di morale, era sempre allegro, aveva la battuta pronta. Ogni ricordo per me è indimenticabile. Adesso è una perdita che non so spiegare… mi sembra di aver perso il resto della mia vita. Non sentire più la sua voce, non vederlo più… è un pensiero di cui ancora non riesco a rendermi conto"

"Dopo che 'Giorgio' è diventato Papa, il nostro rapporto si era rafforzato. Una volta al mese, anche più spesso, mi telefonava. Ci facevamo quattro risate, ci raccontavamo le nostre cose. Per me era più che un fratello. Una parte della mia vita. E ora quella parte se n’è andata, purtroppo. Lui ha sempre chiesto solo una preghiera. Sempre, fin dall’inizio. L’ha scritto anche nel suo testamento: 'Pregate per me'. E noi lo faremo", racconta

Ma, al nostro arrivo a Portacomaro, si solleva una tendina e Carla appare. Non solo, apre la finestra e sembra le faccia piacere incontrarci. "Ho saputo della sua morte dalla vicina che lo aveva sentito in televisione - racconta dopo le nostre condoglianze - lo avevo sentito la scorsa settimana, aveva saputo della mia frattura e mi aveva detto di guarire in fretta, aveva poca voce. Ho tanti bei ricordi con lui e quando è venuto qui è stato il giorno più bello della vita".

La chiamano al telefono e lei si scusa, le piace raccontare di suo cugino e arriva alla commozione. La salutiamo e la lasciamo tranquilla,  pochi passi e siamo nel cuore del paese, al bar del circolo dove la stessa Carla, prima dell'infortunio, amava recarsi frequentemente per i rapporti sociali con il paese. Jacopo, dal bar spera in "un futuro Papa aperto come il nostro Francesco", don Luigi ricorda l'ironia del Papa durante la sua visita: "L'ho saputo da un fedele della morte del Papa, ero, eravamo increduli. Sarò già a Roma per il Giubileo degli adolescenti spero di partecipare ai funerali".

 Tutti hanno un ricordo da raccontare sotto un sole caldo e malinconico. Rassegnati alle domande dei cronisti di tutte le tv e i giornali, sono l'emblema di ciò che si respira nei paesi quando un evento così grande li coinvolge. Una grande famiglia che cammina insieme.

Betty Martinelli (video di Virginia Carotta)

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