Eventi - 15 aprile 2025, 09:23

Torna la tradizione dei Caritun a San Damiano: fede, memoria e solidarietà

Anche quest'anno il ricavato della vendita è destinato ai restauri della chiesa di San Giuseppe

Torna la tradizione dei Caritun a San Damiano: fede, memoria e solidarietà

Il 17 e 18 aprile 2025, nelle giornate del Giovedì e Venerdì Santo, tornerà a San Damiano l’attesa tradizione della vendita dei Caritun, i piccoli pani della carità, presso la Chiesa di San Giuseppe, in piazza Libertà. Questo rito, profondamente radicato nella comunità locale, evoca valori di fede, solidarietà e memoria storica, continuando a coinvolgere cittadini e visitatori.

La tradizione del Caritun è da sempre legata alla figura del compianto professor Gigi Zappa, che ne fu promotore e sostenitore instancabile come segretario, rettore ed economo della Confraternita di San Giuseppe. Il Caritun, con la sua ricetta antica tramandata da generazioni, non è semplicemente un pane, ma un simbolo ricco di rimandi spirituali: il pepe rappresenta le erbe amare della Pasqua ebraica, lo zafferano, col suo giallo intenso, richiama la malta dei mattoni costruiti dagli Ebrei schiavi in Egitto, e il monogramma JHS ne sancisce il legame con il sacrificio eucaristico. Tuttavia, va sottolineato che il Caritun non è un pane azzimo, ma un pane lievitato che rappresenta la sintesi tra cultura e spiritualità.

Come ogni anno, il ricavato della vendita sarà destinato ai restauri della splendida chiesa barocca di San Giuseppe, un’opera ricca di storia e bellezza. I lavori, iniziati nel 2011, hanno già portato a termine opere significative, come il consolidamento del tetto, il restauro delle mattonelle colorate della cupola e la ricostruzione dell’altare maggiore. Alcune statue e candelabri, pezzi rappresentativi del prezioso lavoro di Pietro Antonio Pozzi di Bergamo e dei suoi figli, sono stati riportati al loro splendore originario, molto apprezzato anche dalla Casa Savoia. Quest’anno, i lavori di restauro continuano sull’altare laterale destro, un intervento visibile al pubblico che aggiunge fascino all’esperienza della Settimana Santa.

Lo scorso anno furono venduti circa 100 chilogrammi di Caritun, un successo che dimostra quanto questa tradizione sia amata e sostenuta dalla comunità e non solo. Grazie alla dedizione della professoressa Ebe Graziano, attuale rettrice della Confraternita, e al suo affiatato gruppo di volontari, l’iniziativa si rinnova ogni anno con entusiasmo e cura. Quest’anno, l’allestimento della chiesa sarà arricchito da un toccante richiamo alle antiche usanze della Settimana Santa, accompagnato da uno speciale opuscolo selezionato dagli archivi del professor Zappa, che racconterà storie e curiosità su questa secolare tradizione.

La vendita dei Caritun non è solo un evento religioso, ma un autentico momento di comunità che tiene viva la memoria e alimenta la solidarietà. Come diceva il professor Zappa, "il Caritun è il simbolo di una tradizione che non si limita al passato, ma che continua a parlare di noi, della nostra cultura e della nostra identità".

Redazione

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