Politica - 12 aprile 2025, 13:49

Congresso comunale di Forza Italia nel segno del radicamento territoriale e presentazione della nuova squadra con lista unitaria [FOTO]

Oggi nel salone della Provincia di Asti confronto tra amministratori in vista delle prossime sfide amministrative. "Abbiamo bisogno di ritornare a quello che erano i partiti"

Il coordinamento cittadino FI (MerfePhoto)

Il coordinamento cittadino FI (MerfePhoto)

"Anche oggi abbiamo una lista unitaria e questo secondo me è sintomo proprio di una coesione del partito, una linearità di intenti e una voglia di recuperare tutti dalla stessa parte". Con queste parole Marco Galvagno, segretario provinciale di Forza Italia, questa mattina, nel salone della Provincia di Asti, ha aperto il congresso comunale del partito per presentare la nuova squadra e le linee programmatiche in vista delle prossime sfide amministrative.

Non era presente, come previsto, il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, ma il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale del Piemonte, Paolo Ruzzola, la consigliere regionale Debora Biglia e l'assessore Marco Gabusi. A fare gli onori di casa anche il sindaco e presidente della Provincia Maurizio Rasero. Nel parterre tante figure note legate a Forza Italia e la ex presidente della Provincia e deputata Maria Teresa Armosino.

"Lei probabilmente sul nostro territorio rappresenta insieme a pochi altri la storia di questo partito - ricorda Galvagno, salutando Armosino - e il fatto che voglia essere con noi qua oggi ci dimostra anche tutta questa continuità non solo programmatica, politica, ma anche di affetto personale che si è costruito nel tempo". 

La lista unitaria

Una rosa di 8 nomi più uno con un'attenzione alle "quote rosa" e all'aderenza al territorio.

Federica Carbone, 
Chiara Cerrato,  
Gianluca Duchi,
 Piero Ferrero,
 Fabrizio Alessandro Imerito, 
Mirko Mazzinghi, Valentina Rosso (assenti entrambi),  
Francesca Valeria Vassarotti  recentemente nominata responsabile provinciale dei giovani che subentra a Maurizio Toscano che diventa coordinatore cittadino.

La delegazione astigiana, composta da giovani professionisti con solide radici nel tessuto economico e sociale della città, si propone come interlocutore credibile per affrontare le sfide del prossimo futuro. Tra i temi al centro del dibattito, il sostegno alle attività produttive locali e la ricerca di nuove opportunità di sviluppo, senza dimenticare l'attenzione alla qualità della vita dei cittadini.

"Questo è l'ultimo partito in cui io sono stato iscritto con un'esperienza importante, racconta Maurizio Rasero, vedo in questa sala persone di buon senso, persone che hanno visto nell'attività amministrativa e politica  il servizio e quindi non andare a occupare delle cariche per un interesse personale, ma per mettersi a disposizione di un territorio, di una città, di una regione, di una provincia e che cercano di operare nel buon senso. Nel buon senso vuol dire che ci riconosciamo con forza politica nazionale moderata. indipendentemente dal momento, indipendentemente dalle percentuali che si vedono nei sondaggi, indipendentemente dal fatto che obiettivamente il leader della politica nazionale in questo momento, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che sta lavorando bene, dimostra delle capacità incredibili, dimostra una resistenza che chi l'ha preceduta a quest'ora aveva già già perso. Perché abbiamo visto in questi ultimi 10 anni partiti arrivare al 30-40% e ritornare da dove hanno iniziato".

La differenza arriva dai territori

Paolo Ruzzola, con origini astigiane (la mamma era di Cessole) ha rimarcato: "Il vostro sindaco ha detto che la differenza la fanno i territori, io ci aggiungo la differenza la fanno i territori nel momento in cui ci sono le persone che fanno la differenza e con orgoglio devo dire che qui voi avete dimostrato concretamente. Questa è una terra che nelle ultime regionali ha portato un risultato pari a circa il doppio di quello che abbiamo fatto sul resto del Piemonte. Voi avete sfiorato il 19%, peraltro anticipando quello che il nostro coordinatore nazionale e leader Tajani ci dice, quindi di raggiungere il 20% devo dire che voi lo avete praticamente raggiunto già in largo anticipo", ha detto complimentandosi con Debora Biglia.

"Abbiamo bisogno di ritornare a quello che erano i partiti - sostiene Ruzzola ricordando Berlusconi -. L'Italia è un popolo di moderati, siamo un popolo che cerca la moderazione, come si diceva, al di là del momento in cui si urla e effettivamente noi oggi abbiamo anche un leader come Tajani, un leader che come dice lui rassicurante perché siamo un partito che rassicura, un partito che non urla, un partito che non parla alla pancia delle persone, che quindi va a cercare il consenso per ciò che dice, per quelli che sono i suoi valori, per le persone che mette in campo".

"Questo partito, afferma l'assessore regionale Marco Gabusi, si sta cominciando a dotare di organismi, di assemblee, di momenti di confronto e anche di momenti di politica che servono al territorio"

Ricorda anche Giorgio Galvagno, presente in sala e Rosanna Valle recentemente scomparsa, "hanno contribuito lavorando alla crescita di questo partito in un periodo in cui il partito faceva il 30% in cui c'era un grande nazionale che poi dava la forza anche ai territori di seguire le politiche, di organizzarsi sul territorio, di coprire i ruoli. Oggi c'è lo stesso spirito, non c'è più il 30% per adesso, speriamo di crescere, ma c'è lo stesso spirito partendo dai territori, dall'esperienza quotidiana, dal volontariato,dalle pro loco, dai problemi quotidiani".
Concreta Debora Biglia, entrata in Forza Italia da 23 anni "Fautore di tutto Giorgio Galvagno che all'epoca era stato eletto deputato, quindi mi ha coinvolto. Ognuno di noi può fare la differenza lavorando accanto agli assessori, ai consiglieri, portando i propri consigli. Oggi eleggiamo il coordinamento cittadino che si preparerà alle prossime comunali e vogliamo fare la differenza, vincere, non fare opposizione. Andiamo a impegnarci per un territorio che è la nostra città; è importante che trovi la sua crescita, i suoi fasti. Non ci sono più le grandi industrie, ma c'è un tessuto economico importante, ci sono tanti imprenditori e ci sono tanti lavoratori che vogliono partecipare attivamente in maniera moderata e con responsabilità".

Betty Martinelli


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