Il piazzale silenzioso, e solcato da un vento freddo ha accolto questa mattina la cerimonia di inaugurazione della prima delle due sculture dedicate a Rita Levi Montalcini, posta davanti all’Ospedale Cardinal Massaia di Asti. Un momento che ha intrecciato memoria, futuro, arte e impegno civile, sotto il titolo “Monumentale dimenticanza”, che non è soltanto il nome del progetto, ma anche un monito e una promessa: ricordare le donne che hanno cambiato il mondo è un dovere collettivo.
"Un messaggio per le bambine di oggi, donne di domani"
Ad aprire la cerimonia è stata Nadia Miletto, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Asti, che ha sottolineato con forza come, in un tempo in cui i femminicidi continuano a crescere, sia urgente rispondere con cultura, educazione e visibilità alle donne che hanno fatto la storia. “I monumenti parlano – ha detto – e oggi, troppo spesso, tacciono sulle donne. Questa statua è un messaggio per le bambine e i bambini: per mostrare loro che anche le donne hanno contribuito, che anche loro possono farlo”.
Miletto ha ringraziato le autorità presenti, tra cui il prefetto Claudio Ventrice, il questore Marina Di Donato, il colonnello dei Carabinieri Paolo Lando, il colonello della Guardia di Finanza Antonio Garaglio, la consigliera di parità regionale Chiara Cerrato e quella provinciale Loredana Tuzii, la Regione Piemonte rappresentata da Debora Biglia e l’amministrazione comunale di Asti. Ha poi ricordato con commozione Mariangela Cotto, figura chiave nella nascita del progetto, il cui spirito di squadra è stato fondamentale per la realizzazione di quest’opera condivisa tra scuola, istituzioni e associazioni.
"Oggi Mariangela sarebbe fiera di noi"
Mariangela Cotto, figura indimenticata della politica e del sociale astigiano, è stata ricordata con affetto e gratitudine da molti degli intervenuti. "Il suo spirito, la sua visione e la sua capacità di unire le persone intorno a progetti concreti sono stati il seme da cui è germogliata questa iniziativa - spiegano Valerio Musica segretario del Comitato e Nadia Miletto - oggi, guardando la statua di Rita Levi Montalcini prendere posto nello spazio pubblico, si può dire con certezza che Mariangela sarebbe stata fiera di questo lavoro: perché è un'opera corale, nata dal dialogo tra istituzioni, scuola e cittadinanza, esattamente come lei avrebbe voluto. Un gesto che parla alle nuove generazioni, costruito con lo stesso pragmatismo e la stessa passione civile che hanno segnato la sua azione" .L’assessore comunale Loretta Bologna, portando i saluti del sindaco Maurizio Rasero, ha ricordato Mariangela Cotto come una donna pragmatica, concreta, capace di unire e di trasformare il pensiero in azione. “Mariangela ci ha lasciato un’eredità importante: leggi regionali che abbiamo poi potuto applicare nel nostro contesto. Questo monumento parla anche di lei”.
Gorgoni ricorda una frase di Rita Levi: "Non bisogna accettare i limiti che gli altri vi vogliono imporre"
Valerio Musica ha poi raccontato i retroscena di un percorso fatto di incontri, di entusiasmo, di ricerca di fondi e di fiducia nei giovani. “Tutto è iniziato in Regione, con Rossella Maggiora e Danila Cavanna. Da lì è partito un cammino che oggi ci porta qui, ma questo è solo il primo passo”.
Presente anche il direttore dell’ASL di Asti, Giovanni Gorgoni, che ha accolto con entusiasmo la proposta fin dal primo giorno: “Quando mi avete detto che volevate mettere una statua della Montalcini qui, ho risposto: dove devo firmare?”. Ha poi ricordato una delle frasi più emblematiche della scienziata: “Ho cercato solamente di credere in me stessa e non accettare i limiti che gli altri vi vogliono imporre”, parole che oggi risuonano ancora più forti, alla luce delle troppe violenze e discriminazioni che tante donne vivono quotidianamente.
Dal palco è intervenuta anche la dirigente del Liceo Artistico Alfieri, Stella Perrone, con parole forti e chiare sul ruolo della scuola nel formare cittadini e non solo studenti. “Non costruiamo talenti individuali, ma comunità di persone consapevoli. La vera scuola è quella che unisce più discipline, che dà spazio alle attitudini, che educa al rispetto e alla responsabilità”.
Non più una dimenticanza
Il liceo Alfieri ha avuto un ruolo centrale nel progetto: la scultura è infatti frutto di un concorso interno che ha coinvolto studenti e docenti. Il professor Stefano Scagliola ha raccontato la scelta della terracotta come materiale, mentre il professor Massimo Testa ha sottolineato con orgoglio come oggi l’indirizzo artistico sia tra i più scelti ad Asti, segno di una crescente consapevolezza del valore culturale dell’arte.
L’autore della statua è Lorenzo Livorsi, giovane artista già noto in città per essere stato maestro del Palio di Asti e attualmente studente all’Accademia di Urbino. Accanto a lui, presente anche Piera Levi Montalcini, nipote della scienziata, che con discrezione e affetto ha seguito ogni momento della cerimonia. Alla cerimonia è intervenuta anche Carmen Petrizzi della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.
Giovanna Cristina Gado, intervenuta alla cerimonia in rappresentanza dell'associazione nazionale "Toponomastica femminile" che ha patrocinato l'iniziativa, ha affermato che: "La scultura dedicata oggi a Rita Levi Montalcini rappresenta un’opera di monumentale memoria, che tramanda i monumentali tratti della sua intera lunga vita, alla cittadinanza, alle giovani generazioni e alla storia della Città. E' un evento speciale di cambiamento culturale, storico, artistico, educativo e sociale della Città, un passo avanti nella direzione del solenne concreto riconoscimento paritario del valore delle donne, del loro talento e del loro agito in linea con i principi costituzionali di uguaglianza e di non discriminazione".
Il prossimo appuntamento sarà l’11 aprile nel piazzale De Andrè presso Uni Astiss, dove verrà inaugurata la seconda scultura.
Ma intanto, da oggi, una nuova figura femminile abita lo spazio pubblico di Asti. Non più una dimenticanza, ma un segno tangibile di memoria, coraggio e ispirazione.