Dopo la comparsa, nella notte, di striscioni che avvolgevano i sette platani a rischio (praticamente certo) abbattimento, questa mattina, il consueto presidio che da otto giorni manifesta sotto il Comune con relativo sciopera della fame, si è spostato in corso Savona.
Elena Pavarino, Giuseppe Sammatrice, Patrizia Montafia, Mara Piazzolla e Sabrina Mossetto di Sequs hanno annunciato la fine dello sciopero della fame anche per motivi di rischio per la salute. Giuseppe Sammatrice, portavoce del movimento chiarisce: "La nostra battaglia sicuramente continua più di prima e più incisiva di prima grazie anche a voi della stampa in generale e anche della tv che oggi ci è venuta a trovare. La nostra iniziativa ha avuto una risonanza non solo locale ma anche a livello regionale. Questa città non è governata, è comandata e noi siamo veramente stufi di subire e continuare a subire che questa amministrazione taglia, continua a tagliare".
Il gruppo ha voluto ringraziare per il supporto i Comitati ambientalisti torinesi: Salviamo il Meisino, Salviamo gli alberi di corso Belgio e Salviamo la Pellerina che oggi hanno portato la loro solidarietà.
"Abbiamo ottenuto un forte impatto mediatico, ma restiamo sconcertati dall’indifferenza degli astigiani - replicano -. Di fronte a un’emergenza climatica sempre più grave, nessuno ha mosso un dito per difendere i platani destinati all’abbattimento, alberi fondamentali nella lotta all’inquinamento. Ancora più sconcertante è l’atteggiamento della giunta comunale: nessun confronto, nessun dialogo, neppure un semplice gesto di attenzione verso i sit-in quotidiani davanti al Comune. L’arroganza e il silenzio di chi dovrebbe rappresentare i cittadini sono inaccettabili. Siamo delusi, ma non ci arrendiamo".
La battaglia di Sequs continua anche a livello giudiziario : "Abbiamo fatto due esposti - spiega Sammatrice - uno alla Procura della Repubblica e uno ai carabinieri del Nucleo forestale della provincia di Asti, pertanto ci auguriamo che la giustizia veramente faccia il suo corso e che le persone che stanno commettendo un reato tagliando questi alberi vengano punite severamente".