Accordo quadro raggiunto per la contrattazione regionale del settore artigiano in Piemonte (escluso il comparto edile). L'intesa è stata siglata ieri dalle parti datoriali (Confartigianato imprese, Cna e Casartigiani) e dalle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) del Piemonte. Un passo importante per un settore che nella regione conta oltre 100.000 dipendenti e circa 27.000 aziende, e che ora vedrà la stipula dei singoli contratti regionali di categoria, grazie a questa intesa quadro.
L'intesa, raggiunta dopo un articolato confronto, introduce novità significative per la retribuzione dei lavoratori:
- Elemento di Produttività Regionale pari al 3% della retribuzione mensile.
- Elemento Regionale Economico che incrementerà la retribuzione mensile dell'1,5%.
- Pagamento una tantum di 230 euro per il periodo pregresso.
L'accordo istituisce anche un Osservatorio regionale interconfederale e pone particolare attenzione a tematiche cruciali come Salute e Sicurezza sul lavoro, il ruolo della Bilateralità (attraverso l'Ebap), le Politiche di Genere e la Formazione continua.
Le reazioni delle parti sociali
"Accogliamo con profonda soddisfazione il rafforzamento, nel contesto piemontese, delle relazioni sindacali di categoria," ha dichiarato Ugo Arnulfo, presidente della Consulta dei Mestieri di Confartigianato Imprese Piemonte, sottolineando come l'accordo concretizzi il modello artigiano "in cui titolari e collaboratori operano congiuntamente".
Per Giovanni Genovesio, presidente CNA Piemonte, la contrattazione regionale "rappresenta uno strumento fondamentale per adattare le condizioni di lavoro alle specificità del nostro territorio", migliorando "la competitività delle aziende e il benessere dei lavoratori".
Paolo Mignone, presidente di Casartigiani Piemonte, ha aggiunto: "valorizzare le categorie e promuovere una contrattazione regionale efficace significa investire nel futuro del nostro tessuto produttivo".
Soddisfazione anche dal fronte sindacale: "In questi anni di scarsa crescita dei salari, i recenti rinnovi contrattuali nazionali affiancati dalla ripresa della contrattazione regionale sono un importante segnale di inversione di tendenza", ha commentato Anna Poggio della Cgil Piemonte. Gianni Baratta della Cisl Piemonte ha sottolineato l’importanza della ripresa del dialogo a livello regionale dopo anni di difficoltà. Infine, Mauro Casucci della Uil Piemonte e vicepresidente Ebap, ha espresso apprezzamento per "un’intesa che rappresenta un modello innovativo per aumentare i salari e la produttività delle imprese artigiane".
Passi successivi
Grazie a questo accordo quadro, nei prossimi mesi si potranno chiudere i contratti regionali di categoria. Questi, insieme ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) - quasi tutti rinnovati - rappresentano, secondo le parti sociali, gli strumenti migliori per proteggere i salari dall'inflazione e permettere al comparto artigiano di affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale.