Sanità - 28 marzo 2025, 10:55

Valle Belbo, un'odissea sanitaria: da ospedale a presidio, un'attesa lunga quasi vent'anni

Annunci, promesse e continui rinvii: la storia della struttura sanitaria che fatica a vedere la luce, con la speranza di un'inaugurazione nel 2026

Presidio sanitario territoriale Valle Belbo (foto d'archivio)

Presidio sanitario territoriale Valle Belbo (foto d'archivio)

Quella del Presidio sanitario della Valle Belbo è una storia lunga quasi vent'anni, fatta di annunci, promesse, finanziamenti e continui ripensamenti. Un'opera che doveva sorgere per dare risposte sanitarie al territorio e che invece, tra intoppi burocratici e finanziari, vedrà la luce nell’agosto 2026, data prevista per il fine lavori.

 La proposta del presidio nasceva con l’intenzione di realizzare un nuovo ospedale in Valle Belbo; premessa importante per comprendere le trasformazioni avvenute negli anni.

Sinistra e destra, chi è senza peccato scagli la prima pietra

Il progetto parte nel 2007, inserito dal Consiglio Regionale del Piemonte nel “Programma degli investimenti in edilizia sanitaria". L’anno successivo viene scelta frazione Boidi a Nizza Monferrato per ospitare la nuova struttura, con la firma dell'accordo di programma e l’annuncio dei finanziamenti per il nuovo ospedale. All’epoca, presidente della Regione è Mercedes Bresso, guida dell’Unione di centro-sinistra.

 Dopo la firma del contratto d’appalto del 2009 con il gruppo di imprese ATI Ruscalla, i lavori del primo lotto partono. Tuttavia, solo un anno dopo, lo scavo delle fondamenta si presenta pieno d'acqua, un problema causato da una falda acquifera presente nel terreno.

Iniziano, così, a nascere ipotesi alternative per la destinazione d'uso della struttura.

 Intanto, arriva la notizia della mancanza di fondi per completare l’opera, causa ulteriore dello stallo del cantiere. Nel frattempo, nel 2010, inizia la travagliata presidenza di Roberto Cota, rappresentante della coalizione di centro-destra, la cui elezione viene annullata dal TAR nel 2014, anno in cui la Regione torna nelle mani del centro-sinistra con Sergio Chiamparino. In questo periodo si pensa di fare della struttura un'enorme casa di riposo.

Nel 2015, l'idea di costruire un nuovo ospedale viene accantonata, proponendo di convertirlo in un Presidio sanitario territoriale.

Nel 2019, in Regione ci sono le elezioni che porteranno alla vittoria di Alberto Cirio e a un ritorno del centro-destra. 

 Per la definizione dei servizi del presidio bisogna attendere una delibera del 2022; tuttavia, l’ASL di Asti esprime alcune criticità, chiedendo di rivedere il progetto a causa dei cambiamenti economici e pandemici. Quell’anno si conclude con l'approvazione di una nuova delibera regionale che ridefinisce il presidio come "Ospedale unico plurisede ASL AT - Presidio ospedaliero Valle Belbo" e con l'approvazione del progetto esecutivo.

 I lavori riprendono il 16 gennaio 2023, con l'annuncio ufficiale della loro conclusione prevista per il primo semestre del 2026.

La struttura del nuovo Presidio sanitario: quali saranno i servizi?

L’organizzazione dei servizi prevede una distribuzione su tre livelli:

●       Il primo livello (seminterrato), ospiterà  il reparto di Radiologia; la farmacia con il deposito dei farmaci e l’area di somministrazione; la camera mortuaria, con 4 camere ardenti e gli spazi di servizio; il Servizio per le dipendenze (S.E.R.D.); la mensa per il personale e per la distribuzione dei pasti ai degenti (provenienti da un servizio esterno); gli spogliatoi e i servizi igienici per il personale; una serie di depositi di differenti dimensioni e di servizi igienici per il personale e per il pubblico; locali tecnologici destinati ad alloggiare impianti del presidio territoriale.

●       Il secondo livello (rialzato) prevede il punto di accoglienza; il reparto di dialisi; il Punto di Primo Intervento (PPI) che disporrà di competenze adeguate a fronteggiare e stabilizzare, temporaneamente, le emergenze fino alla loro attribuzione al Pronto Soccorso più vicino o più adatto al tipo di patologia; due blocchi di ambulatori specialistici; il reparto di Recupero e Riabilitazione Funzionale; un blocco di ambulatori medici; la direzione sanitaria e amministrativa; il reparto di Dipartimento di Salute Mentale; una serie di depositi e di servizi igienici per personale e pubblico.

●       Il terzo livello (primo piano) avrà una sala del silenzio e sei blocchi di degenza con stanze doppie, per un totale di 83 posti letto, oltre a punti di controllo infermieristico e locali di servizio.

Come si può notare, a differenza di un ospedale completo, il nuovo presidio non disporrà di sale operatorie. Dunque, il Cardinal Massaia di Asti manterrà il suo ruolo di principale e unica struttura ospedaliera, continuando a rispondere alle necessità sanitarie dei circa 215 mila abitanti del territorio provinciale.

Tra cantieri e organici: le sfide imminenti per il presidio della Valle Belbo

Conferme sulla data di completamento dell’opera sono arrivate ancora negli scorsi giorni, quando l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, ha ribadito che i lavori "stanno procedendo come da progetto esecutivo", annunciandone la fine  per agosto 2026.

Una tempistica che non ha convinto, però, il consigliere Fabio Isnardi (PD), che ha elencato cosa è stato fatto dal 2024 ad oggi: “Se in 2 anni è stato fatto il 10% dei lavori, che il restante 90% avvenga nell’anno e pochi mesi che ci separano dall’agosto 2026 mi appare piuttosto strano. Ma spero davvero di sbagliarmi”.

Per quanto riguarda la questione cruciale del personale necessario al funzionamento del nuovo presidio, la risposta, veicolata tramite l'ASL AT, indica che le specifiche esigenze "potranno essere puntualmente rilevate in sede di aggiornamento della programmazione triennale dei fabbisogni del personale". La definizione dell'organico necessario è quindi rimandata alle future pianificazioni dell'azienda sanitaria locale.

 Anche su questo punto, Isnardi ha manifestato preoccupazione, soprattutto a causa del breve tempo che intercorre tra e il termine del cantiere: “Con una scadenza così vicina per il completamento, sentirmi dire usando il futuro che le esigenze per far funzionare la nuova struttura devono ancora essere rilevate è tutto tranne che rassicurante. Il problema è nazionale, certo, ma anche ben noto. Ci si prepara a incolpare altri per rinvii ancora da annunciare?”.

 Importante è stato anche l’incontro del 12 febbraio tra Comitati Art. 32 e il nuovo direttore generale dell'ASL AT, Giovanni Gorgoni, come racconta Maurizio Carcione, portavoce per la Valle Belbo: “Abbiamo avuto uno scambio di opinioni interessanti. Su molti aspetti c'è totale condivisione, in particolare sul fatto che il Presidio di Nizza debba svolgere una funzione certamente a servizio del sud della provincia ma anche per alleggerire i carichi di lavoro del Cardinal Massaia - ha raccontato Carcione - A fronte di questo impegno, stiamo cercando di arricchire, per quanto possibile, i contenitori, perché se è vero che ad agosto del 2026 saranno finiti i lavori, è evidente che il tema importante è quello dei contenuti”, ricordando che l’ultima delibera regionale risale al 2022.

 La sfida, dunque, è capire se vi siano margini di manovra per future implementazioni di servizi, viste anche le difficoltà riscontrate nell’attuale Presidio sanitario territoriale “Santo Spirito” di Nizza Monferrato.

Files:
 Deliberazione del consiglio regionale 24 1 2022 (181 kB)
 vallebelbo slides (5.0 MB)

Francesco Rosso


Vuoi rimanere informato sulla politica di Asti e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo ASTI
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediAsti.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP ASTI sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU