Nel cuore di Asti, tra gli scaffali di libri che Daniela Albertelli amava accarezzare, è nata un’eredità di solidarietà. La libraia, stroncata dal male di vivere, rivive attraverso l’associazione “Un libro per Daniela”, creata dal marito Luciano Cavallo e dai figli per "trasformare il dolore in una mano tesa".
L'Associazione "Un libro per Daniela" è nata nell’aprile 2023 per portare avanti la grande passione per i libri di Daniela, nota libraia astigiana, ma anche per provare ad aiutare a guarire altre persone che si trovano nella sua stessa situazione. Incontri di vario tipo per sostenere l'Associazione, ma anche un gruppo di ascolto e di auto mutuo aiuto, che si riunisce con cadenza bisettimanale (lunedì e giovedì) nella sala dei dondoli della Caffetteria Mazzetti di Asti.
Uno scambio reciproco e auto aiuto
Il gruppo è coordinato da un medico psichiatra professionista e due psicologi affinché, scrive l'associazione) "attraverso lo scambio reciproco si possa promuovere, mantenere e recuperare la salute intesa come benessere fisico, psicologico e sociale. L’auto-aiuto può assumere diverse forme ma l’intenzione fondamentale rimane la stessa: aiutarsi parlandone. Il self helps e' considerato dall' Organizzazione Mondiale della Sanità uno degli strumenti di maggiore interesse per ridare ai cittadini responsabilità e protagonismo, per migliorare il benessere della comunità".
Sulla scia di quanto disse Epicuro "Non è tanto dell'aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno", l'associazione ha deciso di promuovere la nascita un nuovo gruppo di ascolto e auto mutuo aiuto dedicato a coloro che hanno tentato il suicidio ma anche ai survivor, le persone che devono affrontare la perdita di una persona a loro cara morta per suicidio. L'appuntamento è per sabato 29 marzo dalle ore 10 alle 12 nella sala dondoli della Caffetteria Mazzetti.
"Cercavo risposte ho trovato aiuto ed empatia"
Il senso dell'iniziativa la spiega Luciano, marito di Daniela: "Due anni fa ho perso mia moglie e da subito ho cercato una struttura sanitaria, un gruppo o un'associazione che potesse capire quello che avevo dentro, che avevo provato, che provo tutt'ora.
Il primo confronto in questo senso l'ho trovato nell' associazione di Milano Amici di Salvataggio dove ho trovato da subito unione, aiuto, empatia".
Un'associazione nata dalla disperazione della famiglia della giornalista e scrittrice Alessandra Appiano che si tolse la vita il 3 giugno 2018. Alessandra fuggì dall’ospedale Villa Turro San Raffaele di Milano, dove era ricoverata per una grave depressione. Il suo corpo senza vita, con il braccialetto identificativo dei degenti e l’agocannula della fleboclisi, fu ritrovato sulla tettoia dell’Hotel Ramada. E’ stato il marito Nanni Delbecchi, avvisato dalle forze dell’ordine, a dare all’ospedale la notizia del decesso. Da quel momento Nanni e un piccolo gruppo di amici non hanno abbandonato l’idea di far nascere questa associazione [vedi statuto], e questo luogo virtuale dove Alessandra possa continuare a esistere, e non solo.
Dice ancora Luciano: "Lo psichiatra Maurizio Pompilio nel suo libro 'Quelli che restano. Vivere dopo il suicidio di una persona cara' sostiene proprio che l'elaborazione di un lutto per suicidio di una persona cara sia forse l'elaborazione più difficile e l'auto mutuo aiuto in questo senso può aiutare molto, soprattutto se partecipato da coloro che ne hanno fatto esperienza"
Per informazioni si può contattare il numero 328 7554675 (Luciano).