Green - 24 marzo 2025, 11:50

Asti, Sequs annuncia lo sciopero della fame contro l’abbattimento dei platani: “Un’oscenità”

Il direttivo dell’associazione ambientalista sarà tutti i giorni alle 11 davanti agli uffici comunali per raccontare, anche col proprio corpo, cosa succederà

Il direttivo di Sequs annuncia lo sciopero della fame per i platani (Foto J.Dem. A.)

Il direttivo di Sequs annuncia lo sciopero della fame per i platani (Foto J.Dem. A.)

Non si placano le proteste contro l’abbattimento dei platani di corso Savona. Dopo la decisione dell’Amministrazione comunale, difesa dall’assessore ai Lavori Pubblici Stefania Morra (qui il suo intervento), il direttivo dell’associazione Sequs ha indetto una conferenza stampa per annunciare una forma di protesta estrema: lo sciopero della fame a oltranza.

Nel corso dell’incontro, Patrizia Montafia, Elena Pavarino e Giuseppe Sammatrice hanno espresso la loro totale contrarietà all’abbattimento degli alberi, chiedendo maggiore trasparenza sulle perizie tecniche che hanno portato alla classificazione dei platani come “classe C”, ovvero a rischio. “ Abbiamo ascoltato queste sentenze da parte della dottoressa Morra sui giornali dove  dice che il dado è tratto. Noi ovviamente siamo contrari a questa scelta perché chiediamo che pubblicamente vengano date informazioni corrette sul motivo per il quale queste piante sono diventate di classe C. Avremmo piacere che questi dati vengano analizzati anche dai nostri tecnici” ha dichiarato Sammatrice.

Oltre alla richiesta di un’analisi indipendente, Sequs ha sollevato anche dubbi sulla mancata risposta delle Belle Arti riguardo a una consultazione avviata tempo fa. “Abbiamo consultato l'Istituzione  per valutare se il Comune, già nel 2019, avesse richiesto il loro parere sull’abbattimento di questi alberi. Alla nostra PEC non è mai arrivata alcuna risposta. Dopo due mesi siamo ancora qui ad aspettare” ha aggiunto Sammatrice.

Sciopero della fame e richiesta di 21.000 alberi compensativi

Per Sequs, l’abbattimento dei platani rappresenta un danno ambientale e paesaggistico inaccettabile. Da qui la decisione di avviare uno sciopero della fame. “Da oggi iniziamo uno sciopero della fame. Io (Sammatrice ndr), Patrizia, Elena e Sabrina Pavarino, tutti membri del direttivo di Sequs Asti, mettiamo la salute del nostro corpo in difesa di questi alberi e non intendiamo retrocedere” ha annunciato Sammatrice.

Non solo. Il direttivo chiede che, in caso di abbattimento, venga rispettato un criterio di compensazione adeguato: “Ogni albero di 70 anni, per essere compensato, richiede la piantumazione di 3.000 nuovi alberi di diametro 12 cm. Questo lo dicono documenti scientifici, non noi. Quindi chiediamo che vengano piantati 21.000 alberi, altrimenti continueremo il nostro sciopero della fame fino a quando non vedremo i primi nuovi alberi messi a dimora”.

Possibili azioni legali: “Impugneremo l’ordinanza”

Oltre alla protesta, Sequs sta valutando di percorrere anche la via legale. “Abbiamo già avuto contatti con un avvocato civilista e uno amministrativo. Se verrà emessa l’ordinanza, cercheremo di impugnarla con un ricorso al TAR” ha spiegato Sammatrice, annunciando anche un’azione nei confronti dei Carabinieri Forestali. “Oggi stesso presenteremo una denuncia per presunta violazione della direttiva uccelli, dato che il taglio degli alberi avverrebbe in un periodo di nidificazione”.

“Ogni giorno alle 11 daremo aggiornamenti”

Il direttivo di Sequs ha inoltre annunciato che, durante lo sciopero della fame, si riunirà quotidianamente per informare cittadini e stampa sull’evoluzione della protesta. “Tutti i giorni alle 11 saremo qui a raccontare quello che sta succedendo, anche al nostro corpo. Non intendiamo fermarci finché non otterremo delle risposte” ha concluso Sammatrice.

La battaglia per i platani di Corso Savona, dunque, non si ferma. Mentre il Comune difende la sua decisione, gli attivisti di Sequs rilanciano la mobilitazione, pronti a resistere fino all’ultimo anche con i propri corpi. 

Alessandro Franco

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