A San Martino Alfieri domenica 23 marzo, in occasione del 130esimo anniversario della scomparsa di San Giuseppe Marello, si terrà la cerimonia di inaugurazione della statua dedicata al "santo sociale", fondatore degli Oblati di San Giuseppe.
La posa della statua, nei pressi della chiesa parrocchiale, avverrà con una solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Marco Prastaro alle 15. A seguire, scoprimento dell'opera e rinfresco per tutti gli intervenuti. La cerimonia è organizzata da parrocchia, Comune e Oblati di San Giuseppe. Un momento importante per la piccola comunità a simboleggiare il legame profondo del santo con il territorio.
Chi era San Giuseppe Marello
San Giuseppe Marello (Torino, 26 dicembre 1844 – Savona, 30 maggio 1895) è stato un vescovo e fondatore della congregazione degli Oblati di San Giuseppe. Canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 2001, è ricordato come esempio di dedizione al servizio della Chiesa, dei giovani e dei poveri.
Nato a Torino in una famiglia agiata, Giuseppe rimase orfano di madre a soli quattro anni e si trasferì con il padre e il fratello a San Martino Alfieri, dai nonni. Crebbe come un ragazzo generoso, impegnato come chierichetto e catechista. La sua vocazione si manifestò all’età di 12 anni durante un pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Misericordia di Savona, dove si sentì chiamato al sacerdozio.
Entrò nel seminario di Asti, ma fu costretto ad abbandonarlo temporaneamente durante la seconda guerra d'indipendenza. Tornò però sui suoi passi dopo aver superato un grave malattia, che considerò segno dell'intercessione della Madonna. Nel 1868 fu ordinato sacerdote dal vescovo Carlo Savio.
Ministero e opere
Dopo l’ordinazione, Giuseppe Marello fu segretario del vescovo di Asti e si mostrò particolarmente sensibile alle necessità dei poveri, dei giovani e del clero. Durante le visite pastorali, ebbe modo di comprendere i bisogni della diocesi e si dedicò con passione alla catechesi e alla formazione morale dei giovani.
Nel 1878 fondò la congregazione degli Oblati di San Giuseppe, ispirandosi alla figura di san Giuseppe come esempio di umiltà, servizio e dedizione a Gesù e Maria. L’intento della congregazione era di lavorare al fianco del clero parrocchiale e di educare moralmente e cristianamente la gioventù.
Nel 1888 papa Leone XIII lo nominò vescovo di Acqui. Giuseppe Marello si distinse per la sua umiltà, vicinanza al popolo e impegno per migliorare la formazione del clero e del laicato. Visitò costantemente le parrocchie, anche quelle più remote, e promosse l’insegnamento del catechismo e la diffusione della Verità del Vangelo.
Morte e canonizzazione
Nonostante la salute fragile, nel maggio 1895 partecipò alle celebrazioni per il terzo centenario di san Filippo Neri a Savona. Morì improvvisamente il 30 maggio dello stesso anno a soli 50 anni. Fu sepolto ad Asti, dove è venerato nel santuario a lui dedicato.
La causa di beatificazione iniziò nel 1924 ad Asti. Fu dichiarato beato da Giovanni Paolo II nel 1993 e canonizzato nel 2001 dopo il riconoscimento di un miracolo avvenuto per sua intercessione.
San Giuseppe Marello è ricordato per la sua frase simbolo: “Siate straordinari nelle cose ordinarie”, un invito a vivere con umile dedizione ogni aspetto della vita quotidiana.