Aggiornamento delle 17
Il Santo Rosario sarà recitato domani, mercoledì, alle 20.30 presso la chiesa di Revigliasco, dove giovedì alle 14.30 si svolgerà anche la cerimonia funebre.
Articolo delle 14.03
Aldo "Cerot" Marello, figura emblematica del tamburello italiano e artista poliedrico, è scomparso oggi all' età di 76 anni. Nato il 28 febbraio 1949, Marello ha dedicato la sua vita a diverse passioni, diventando un'icona sia nello sport che nella musica. "Confermo che purtroppo ci ha lasciati - ci ha detto poco fa l'amico Franco Bogliano - era seduto sul divano. Dev'essere successo stanotte o nelle prime ore della mattina". "Io stesso stamattina l'ho chiamato più volte perché dovevamo fare delle prove per un concerto - ha aggiunto - ma senza ottenere risposta. Poi ho saputo della disgrazia".
Tra i primi ad essersi recati sul posto dopo il rinvenimento del corpo, anche Mimmo Basso, amico d'infanzia di "Cerot", suo compagno di squadra negli anni '70 e attuale presidente provinciale della Federazione Tamburello: “So che stamattina un amico l'ha cercato ripetutamente al telefono, ma non gli rispondeva – ci ha spiegato – così hanno chiamato le figlie, solo che una delle due in questi giorni è a Roma e allora hanno mandato degli amici a controllare che fosse tutto a posto e purtroppo l’hanno trovato senza vita sul divano”.
Indossava abbigliamento comodo, da casa, pertanto è probabile che la morte sia sopraggiunta ieri sera mentre guardava la televisione, poi spentasi per inattività, o al più tardi nelle prime ore di questa mattina.
“Per me – ha aggiunto Basso – era molto più che un compagno di squadra (giocarono insieme nel Viarigi scudettato del 1974 e poi a Casale nel 1976, ndr.) perché ho abitato a Revigliasco da quando sono nato a quando mi sono sposato: i miei genitori avevano l’alimentari e tabaccheria nella piazza e il papà e la mamma di Aldo la macelleria a 50 metri. Quindi ho iniziato a frequentarlo da quando avevo 5 anni e ci siamo visti praticamente tutti i giorni fino ai miei 23, quando mi sono sposato e trasferito”.
“Lui era un po’ più grande di me – ci ha spiegato – e quindi per un periodo mi ha anche ripetizioni di italiano e di latino, oltre al giocare insieme a tamburello e all’essere proprio amici, nel senso che abbiamo passato almeno 15 estati con un comune amico, condividendo anche la passione per la musica. Eravamo sempre insieme”. “Ancora oggi, al netto delle occasioni in cui lo abbiamo premiato per la sua incredibile carriera sportiva, tutte le volte che capitavo da Revigliasco passavo a trovarlo, l’ultima volta ci siamo visti poche settimane fa… Venerdì, nel corso della presentazione della Stagione 2025 in programma a Montegrosso, lo ricorderemo come merita”.
Campione sportivo e artista appassionato, sempre con il sorriso
La carriera sportiva di Marello è stata costellata di successi: ha conquistato numerosi scudetti nel tamburello, disciplina in cui eccelleva al punto da essere soprannominato il "Maradona del tamburello" dalla Gazzetta dello Sport. La sua abilità e dedizione lo hanno portato a essere inserito nella Hall of Fame del tamburello nel dicembre 2023, un riconoscimento che ha celebrato la sua straordinaria carriera e il contributo significativo allo sport.
Oltre allo sport, Marello era noto per la sua attività musicale. Nel 1989 ha fondato la "Cerot Band", con la quale ha superato i trecento concerti, diventando un punto di riferimento nel panorama musicale locale. La sua energia sul palco e la capacità di coinvolgere il pubblico erano ineguagliabili, rendendolo una presenza amata e rispettata.
Senza dimenticare che in molti lo hanno conosciuto, professionalmente, quando lavorava allo sportello Cup dell'Asl di Asti e 'dispensava' sempre sorrisi e battute a chi si rivolgeva al suo sportello per una qualche pratica sanitaria.
Passando alla sua vita personale, è doveroso sottolineare che è stata segnata da alcuni momenti difficili, culminati nella perdita della moglie Grazia Brignolo nel giugno 2021, evento che ha profondamente colpito la comunità di Revigliasco, dove la coppia viveva e ha cresciuto le figlie Ilaria ed Erika, e dove erano conosciutissimi, e tutti coloro che lo conoscevano.
Nonostante le avversità, Marello ha continuato a dedicarsi alle sue passioni, lasciando un'eredità indelebile sia nel mondo dello sport che in quello della musica. La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per la comunità astigiana e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzare il suo talento e la sua umanità.