Il 2024 si chiude con un quadro preoccupante per l’industria manifatturiera piemontese, che registra una flessione della produzione per il quarto trimestre consecutivo. Secondo i dati della 213ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con Intesa Sanpaolo e UniCredit, il calo del -1,0% nel IV trimestre porta il risultato annuo complessivo a -0,8%, invertendo il trend positivo degli anni precedenti.
Il contesto regionale e nazionale
L’economia globale del 2024 ha presentato sfide significative, con ripercussioni evidenti anche in Italia, dove il PIL è cresciuto solo dello 0,7%, concentrandosi principalmente nella prima metà dell’anno. La debolezza dei consumi delle famiglie e degli investimenti aziendali ha pesato sull’intero sistema produttivo, con l’industria manifatturiera in particolare difficoltà.
In Piemonte, il tessuto industriale ha mostrato segnali di sofferenza, con una contrazione media della produzione del -0,8% nel 2024, rispetto al +1,5% del 2023. Tra i settori più colpiti spiccano i mezzi di trasporto (-9,2%), la metalmeccanica (-3,7%) e il tessile (-2,4%). A trainare in negativo è stata soprattutto la grande industria, con un calo del -7,5% nel IV trimestre.
Asti: tra luci e ombre
Ad Asti, la produzione industriale ha registrato una flessione dell’1,9% nel IV trimestre, nonostante la crescita del settore delle bevande. Il forte calo della metalmeccanica, settore chiave per l’economia locale, ha infatti pesato sul risultato complessivo. La provincia si colloca così tra quelle con performance negative, insieme a Torino (-2,7%) e Biella (-2,4%), quest’ultima penalizzata dalla crisi del tessile.
I settori resilienti
Nonostante il quadro generale negativo, alcuni comparti hanno mostrato segnali di tenuta. Il settore alimentare e delle bevande, tradizionalmente resiliente, ha registrato una crescita del 5,0% nel IV trimestre, mentre il legno e il mobile hanno segnato un +1,3%. Anche la chimica e le materie plastiche hanno confermato la loro importanza, con una crescita dello 0,9%.
Nel 2024, il 30,8% delle imprese manifatturiere piemontesi ha effettuato investimenti, con una maggiore propensione nei settori chimici, dei mezzi di trasporto e meccanici. Tuttavia, la quota è in calo rispetto al 2023 (34,7%) e superiore alle previsioni per il 2025 (27,8%). L’innovazione, introdotta dal 34,6% delle aziende, rimane un pilastro per la competitività, con focus su prodotto e organizzazione.
Le prospettive future
Il clima di fiducia delle imprese rimane debole, con l’indice di fiducia che si attesta a 77,3 punti nel IV trimestre 2024, ben al di sotto della soglia di 100. Per invertire la tendenza, servono interventi mirati a sostegno dei settori in crisi, stimolo alla domanda interna e investimenti in innovazione e sostenibilità. Come sottolineato da Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte, “è necessario lavorare in sinergia con imprese e istituzioni per superare le difficoltà attuali e costruire un futuro di sviluppo sostenibile”.
In questo contesto, Asti e il Piemonte dovranno affrontare sfide complesse, puntando su diversificazione, digitalizzazione e transizione ecologica per rilanciare la competitività del sistema produttivo.