La polemica tra il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, e il gruppo consiliare di Uniti si Può continua a infiammare il dibattito politico cittadino, questa volta in merito alla possibile destinazione dell’area del vecchio ospedale di Asti. Al centro della controversia, l’ipotesi – mai definitivamente confermata, ma neppure smentita – di un insediamento commerciale o di una grande distribuzione nell’area dismessa.
Le accuse di Uniti si Può: "Il Sindaco conferma le nostre preoccupazioni"
Il gruppo consiliare di Uniti si Può, attraverso una nota firmata dai consiglieri Mauro Bosia e Vittoria Briccarello, ha accusato il sindaco Rasero di aver confermato, durante una seduta del Consiglio comunale del 3 marzo, l’intenzione di valutare l’ipotesi di un insediamento commerciale nell’area del vecchio ospedale. In particolare, i consiglieri hanno sottolineato una frase pronunciata dal sindaco: “Si facesse una parte di commerciale, proprio le attività, piccoli negozi sarebbero contenti se arrivasse una cosa tipo Esselunga, perché sarebbe una cosa che porta movimento, porta persone, anziché portarli verso le periferie”.
Secondo Uniti si Può, queste affermazioni sarebbero inequivocabili e "dimostrerebbero l’intenzione dell’Amministrazione di aprire la strada a un centro commerciale o a una grande distribuzione". I consiglieri criticano inoltre il tono del sindaco, definito “arrogante” e poco incline al dialogo, e lamentano la mancanza di chiarezza sulle reali intenzioni dell’Amministrazione.
La replica del sindaco: "Nessun progetto concreto, solo ipotesi"
Il sindaco Rasero, in una nota pubblicata il 12 marzo, aveva replicato alle accuse, precisando che le sue dichiarazioni sono state fraintese. “Non ho mai detto che per recuperare gli spazi del vecchio ospedale si debba necessariamente ricorrere alla realizzazione di un centro commerciale”, aveva affermato il primo cittadino, spiegando che le sue parole erano state pronunciate a titolo esemplificativo e non rappresentano un progetto concreto.
Rasero ha ricordato che l’area del vecchio ospedale è di proprietà della Regione Piemonte e che, nonostante i ripetuti tentativi dell’Amministrazione comunale di avviare un processo di riqualificazione, non sono mai arrivate proposte definitive. Tra le ipotesi vagamente avanzate, vi sarebbero la demolizione della parte più recente dell’edificio, la valorizzazione del chiostro seicentesco (soggetto a vincolo della Soprintendenza), la creazione di un parco o di un parcheggio, e la valutazione di un eventuale insediamento commerciale.
Il sindaco ha inoltre sottolineato che l’Amministrazione comunale non ha mai concesso permessi per la grande distribuzione e sta lavorando per ridurre le aree disponibili per tali insediamenti.
Il dibattito cittadino: tra riqualificazione e timori per il commercio locale
La questione ha acceso un vivace dibattito tra i cittadini e gli esercenti locali, come recentemente documentato in un reportage del nostro giornale. . Se da un lato c’è chi vede nella riqualificazione dell’area un’opportunità per rilanciare il quartiere e attrarre nuovi flussi di persone, dall’altro molti temono che l’arrivo di una grande distribuzione possa danneggiare ulteriormente il commercio di prossimità, già in difficoltà.
Alcuni gestori di attività del centro storico, intervistati da Uniti si Può, hanno espresso scetticismo sull’ipotesi di un insediamento commerciale, sostenendo che non risolverebbe i problemi del commercio locale e anzi rischierebbe di aggravarli. "Quanto poi al fatto che le piccole attività del centro sarebbero contente dell’atterraggio di un non ben specificato e definito “commerciale”, come dichiara il Sindaco, poiché in tal caso la gente non si recherebbe più in periferia (presumiamo si intenda il Borgo), noi riteniamo tale dichiarazione del tutto campata in aria, basta fare un giro in centro, andare al mercato coperto, parlare con i gestori che stoicamente “tengono duro” in corso Alfieri, viale alla Vittoria, portici Pogliani per sapere cosa pensano di tale ipotesi e non tutti paiono concordi - si legge nella nota del gruppo - Per onor di cronaca è bene riportare che Il discorso del Primo Cittadino prosegue poi con altre ipotesi campate in aria, una opposta all’altra, parcheggi, aree verdi, il tutto confusionario e poco chiaro. Ma il Sindaco e i suoi sodali di Giunta, in questi anni, ci hanno abituato alle tante, troppe sparate: una tangenziale inutile e distruttiva, la raccolta verticale dei rifiuti, il termovalorizzatore, il nucleare, la Cina vicina, mancano le auto volanti e l’alabarda spaziale. Noi ci accontenteremmo di cantieri non infiniti e del rifacimento degli asfalti di strade e strisce pedonali ridipinte. Di più sappiamo bene che non si può pretendere".