Al Direttore - 12 marzo 2025, 16:01

Poste e accordo nazionale: la Cgil di Asti e Uil Poste fanno chiarezza sulla mancata firma

La nota di Patrizia Bortolin Slc Cgil: "Si danneggiano i lavoratori". Sciopero il 20 marzo con presidio all'Unione industriale

Patrizia Bortolin

Patrizia Bortolin

Riceviamo e pubblichiamo.

C’è chi firma accordi con Poste Italiane, a danno dei lavoratori e c’è chi lotta, nel loro interesse.

Come SLC CGIL proviamo a fare chiarezza sul perché non abbiamo firmato l’accordo nazionale in Poste Italiane decidendo di iniziare una stagione di lotta e protesta.

Proviamo a fare il punto. Nelle scorse settimane, a livello nazionale e regionale, sono stati sottoscritti degli accordi che hanno previsto tre riorganizzazioni per Poste Italiane SPA (poste comunicazione logistica, mercato privati e digital tecnology operation).

Come CGIL, unitamente alla UIL Poste, abbiamo scelto di non sottoscrivere quegli accordi e di non voltare le spalle alle lavoratrici e ai lavoratori della più grande azienda del Paese perché essi prevedono riorganizzazioni squilibrate che danneggiano i lavoratori, le lavoratrici ed i clienti di Poste. 

La trattativa nazionale, se così si può chiamare, è durata solo 5 gg ed ha portato ad una riorganizzazione dei tre macrosettori aziendali con gravi danni per il personale di Poste.

Come sempre più spesso capita, a seguito di un’iniziativa unitaria che ha previsto anche l’apertura delle procedure di raffreddamento propedeutiche allo sciopero, si è giunti all’ennesimo accordo separato nel nostro Paese. Così capita che a livello territoriale le organizzazioni firmatarie sbraitino sulle carenze di organico, sullo stress dei lavoratori, sulle mancate assunzioni, ed a livello nazionale quelle stesse organizzazioni firmino a una pesantissima riorganizzazione aziendale che prevede diminuzione di organici e tagli diffusi.

Noi siamo coerenti con le nostre posizioni e lo abbiamo spiegato al personale di Poste nelle numerose assemblee svolte nelle sedi della nostra Provincia.

A seguito della firma separata abbiamo aperto, unitamente alla UILPoste, un conflitto contro Poste Italiane iniziato con il deposito di una denuncia per condotta antisindacale.

Successivamente abbiamo unitamente provato a riaprire la trattativa ma ci si è scontrati con la chiusura aziendale a trattare, per cui la procedura si è conclusa con esito negativo.

Con la chiusura negativa prende il via una stagione di lotte per riportare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori al centro di Poste Italiane, che è iniziata con la proclamazione a livello nazionale di un primo sciopero delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive che inizierà il 20 marzo. 

Ad Asti con la CGIL e le lavoratrici e i lavoratori di Poste Italiane faremo un primo presidio davanti alla sede dell’Unione Industriale in Piazza Medici il giorno 20 marzo. Tenendo presente che questa riorganizzazione ad Asti porterà al taglio di 21 zone portalettere per istituire 42 zone corriere che andranno a peggiorare la vita lavorativa, visto che verrà stravolto l’orario di lavoro, i riposi settimanali, etc. 

Mentre sulla provincia taglieranno ulteriori 4 zone portalettere a Canelli e 4 zone portalettere a Villafranca D’Asti, andando a depauperare il numero degli occupati a tempo indeterminato. In una situazione di forte carenza di personale e di continui ricorsi a lavoratori a tempo determinato aumentano i carichi di lavoro e lo stress per il personale già in servizio.

Tutto questo perché evidentemente a Poste Italiane interessa molto di più pagare i dividendi ai propri azionisti, rispetto alle condizioni di vita dei suoi dipendenti. 

Come SLC CGIL non sottoscriviamo accordi al ribasso e soprattutto non abbiamo alcuna intenzione di fermarci accontentandoci di un tocco di pane.

Patrizia Bortolin Rsu Slc Cgil

Al direttore

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