Una nuova proposta di Ordine del giorno è stata presentata dal gruppo consiliare “Uniti si può” sul diritto alla quota sanitaria per i ricoveri in Rsa.
Tale richiesta si concentra sul diritto dei cittadini anziani malati cronici non autosufficienti alla quota sanitaria, pari al 50% della retta totale, per l’accesso alle Rsa.
L’ordine dei Medici di Torino e Provincia, nel luglio 20215, precisava che “gli anziani malati cronici non autosufficienti e le persone affette da demenza senile sono soggetti colpiti da gravi patologie che hanno avuto come esito la devastante compromissione della loro autosufficienza e pertanto hanno in tutti i casi esigenze sanitarie e socio-sanitarie indifferibili in relazione ai loro quadri clinici e patologici”.
Nella richiesta, infatti, si sottolinea come il malato, valutato non autosufficiente dalle competenti Commissioni dell’Asl, abbia pertanto diritto alla prestazione di ricovero in Rsa a carico della Sanità senza distinzione di età, malattia o condizione personale.
Tenuto conto di questo, viene ribadito come anche nel territorio del Comune di Asti e dell’Asl di Asti diversi sono i casi di cittadini anziani malati cronici non autosufficienti, così valutati dalla competente UVG (commissione mista Asl/Comune -Consorzio per gli ambiti Sanità/Assistenza), che si vedono negata la prestazione di ricovero definitivo in Rsa, non perché privi di malattia e autosufficienti, bensì a causa della valutazione socioeconomica che si affianca a quella sanitaria.
Una pratica, questa, che risulterebbe illegittima, portando a situazioni di disparità e impoverimento.
Per questo motivo, secondo "Uniti si può”, essendo il sindaco un'autorità sanitaria locale, responsabile della salute della popolazione, si richiede: che si attivi urgentemente verso l'Asl Asti e la Regione Piemonte per garantire il diritto alla quota sanitaria per il ricovero in Rsa ai malati cronici non autosufficienti; che l'UVG valuti la situazione clinica e funzionale del paziente e predisponga il piano di cura; che la valutazione socio-economica non influisca sull'erogazione della prestazione sanitaria; infine, si propone di promuovere campagne informative sui diritti sanitari e socio-sanitari per la cittadinanza.