Un nemico silenzioso, che può danneggiare il fegato per anni senza dare sintomi evidenti. È l'epatite C, un'infezione virale che in Italia colpisce una percentuale compresa tra lo 0,74 e l'1,7% della popolazione, ma che nel 70% dei casi cronicizza, e senza le dovute cure può portare a cirrosi ed epatocarcinoma. La Regione Piemonte, in linea con le direttive del Ministero della Salute, è impegnata in una campagna di screening gratuito per individuare e trattare precocemente la malattia.
Epatite C: cos'è, come si trasmette, come si cura
E' causata dal virus HCV, che si trasmette principalmente attraverso il contatto con sangue infetto. Le situazioni a rischio includono:
- Condivisione di aghi e siringhe.
- Trasmissione da madre a figlio durante la gravidanza o il parto.
- Esposizioni sanitarie (es. punture accidentali con aghi).
- Trasfusioni di sangue e trapianti di organi (oggi molto raro, grazie ai controlli).
- Rapporti sessuali non protetti con persone infette.
- Tatuaggi o piercing eseguiti con strumenti non sterili.
- Condivisione di oggetti personali (es. rasoi, spazzolini da denti).
È importante sottolineare che l'epatite C non si trasmette attraverso contatti casuali (abbracci, baci, strette di mano), condivisione di posate, allattamento, tosse, starnuti, o tramite cibo e acqua.
Il periodo di incubazione varia da 2 settimane a 6 mesi, ma spesso l'infezione acuta è asintomatica. Circa il 30% delle persone infette elimina spontaneamente il virus, ma nel restante 70% l'infezione cronicizza. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha indicato come target per l'eliminazione dell'infezione a livello globale entro il 2030
La buona notizia è che oggi l'epatite C è curabile nella stragrande maggioranza dei casi. Le terapie, a base di farmaci antivirali da assumere per via orale, sono efficaci in oltre il 95% dei pazienti, con pochi effetti collaterali.
Lo screening gratuito in Piemonte
La Regione Piemonte aderisce al programma nazionale di screening gratuito per l'epatite C, rivolto a tutti i nati tra il 1969 e il 1989. L'adesione è volontaria e gratuita, e prevede l'esecuzione di un semplice test:
- Test sierologico: Un prelievo di sangue per la ricerca di anticorpi anti-HCV.
- Test capillare rapido: Una puntura sul dito per un risultato immediato.
In caso di esito positivo, il cittadino sarà contattato direttamente dal Centro Specialistico di riferimento locale per la presa in carico e l'inizio della terapia.
Da novembre 2021 ad oggi, in Piemonte, 98.286 persone si sono sottoposte al test, e 97 sono risultate positive al virus HCV.
Per aderire allo screening, è possibile dare la propria preadesione online sul portale regionale Salute Piemonte (https://www.salutepiemonte.it/servizi/screening-epatite-c?nid=1165). Si verrà poi contattati dalla propria ASL per effettuare il test.
Tutte le informazioni sui centri di cura e prevenzione e sulle iniziative regionali sono disponibili sul sito della Regione Piemonte (https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/prevenzione/screening-epatite-c).