In occasione della Giornata internazionale della donna, l'ANMIL (Associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) torna a denunciare le discriminazioni che le donne subiscono nel mondo del lavoro, con un focus particolare sulla sicurezza e sugli infortuni al femminile.
Tema che ieri, 7 marzo, è stato trattato anche a Roma, nella Sala Stampa della Camera dei deputati, dove l'ANMIL ha presentato lo studio "Gender gap: le discriminazioni che umiliano il ruolo della donna nella società italiana". La conferenza stampa è stata trasmessa in differita sui canali YouTube e Facebook "ANMIL Nazionale", rendendo accessibili i contenuti a un pubblico più ampio.
Lo studio, e in generale l'azione dell'associazione, mette in luce come i numeri degli infortuni sul lavoro che coinvolgono le donne rimangano ancora troppo alti. Inoltre, le donne con disabilità, spesso vittime di infortuni sul lavoro, subiscono una doppia discriminazione, sia sociale sia lavorativa, con maggiori difficoltà di inserimento o reinserimento professionale rispetto agli uomini.
"In una società che appare complessa ed eterogenea - ha affermato Tiziana Biamino, presidente ANMIL di Asti - il ruolo della donna e la conciliazione tra esigenze lavorative e familiari diventano sempre più difficili".
Da anni l'ANMIL, su impulso del suo Gruppo donne per le politiche femminili, si impegna per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni su questi temi, con l'obiettivo di "migliorare le condizioni sociali, di vita e di lavoro soprattutto delle donne rimaste vittime di infortuni in ambito lavorativo," come ha sottolineato la presidente Biamino. L'Associazione cerca quindi di offrire un contributo concreto al miglioramento della condizione femminile, con un occhio di riguardo alle donne che hanno subito infortuni sul lavoro, e promuove iniziative e azioni concrete in tal senso.