Si è chiuso con un patteggiamento a 4 anni e 8 mesi il capitolo giudiziario relativo il tragico incidente stradale avvenuto a Isola d'Asti nella notte tra il 17 e il 18 settembre, in cui persero la vita Chiara Grattapaglia, 28 anni di Calliano in memoria della quale i colleghi del corso di Infermieristica hanno istituito una Borsa di Studio, e Sebastian Palmieri, 25enne di Marino (Roma).
Davanti al magistrato Giorgio Beconi, GIP presso il tribunale di Asti, il 26enne Daniele, giovane romano che era alla guida della BMW schiantatasi contro il guard rail all'uscita del tunnel di Isola in direzione Asti, ha patteggiato la pena per l'accusa di duplice omicidio stradale. Il giovane, dimesso dal Pronto Soccorso di Asti subito dopo l'incidente poiché quasi del tutto illeso a differenza degli altri occupanti dell'auto, si trovava agli arresti domiciliari, misura che, per ora, viene mantenuta.
All'epoca dei fatti, i primi accertamenti avevano rivelato che Daniele guidava in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico circa tre volte superiore al limite consentito. Di fronte al Gip, il giovane ha ribadito quanto già dichiarato nell'immediatezza dell'incidente: ovvero di essere stato lucido e che la causa dello schianto fosse da attribuire allo scoppio improvviso di uno pneumatico.
Nell'incidente era rimasta gravemente ferita anche Miriana Scaletta, amica del cuore di Chiara Grattapaglia e costituita parte civile. Miriana sta proseguendo un lento programma di recupero, del quale nell'ottobre scorso aveva scritto sua madre, Barbara La Blasca, in un post Facebook in cui ha condiviso la notizia del ritorno a casa della figlia. Erano presenti all'udienza, oltre alla sopravvissuta allo schianto, anche i genitori delle due vittime (con quelli di Palmieri giunti appositamente dal Lazio per presenziare in tribunale) e quelli dell'imputato, a loro volta molto provati dall'accaduto.