Attualità - 08 marzo 2025, 18:22

Per NUDM è stato un 8 marzo "di protesta contro violenza e patriarcato" [GALLERIA FOTOGRAFICA e VIDEO]

Al centro del corteo transfemminista le rivendicazioni su diritti, lavoro, autodeterminazione e la critica al DDL Sicurezza. Una delle leader: "Uomini, camminate al nostro fianco"

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

L'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, si è trasformato ad Asti in un momento di lotta e rivendicazione. Non una festa, ma uno sciopero transfemminista per dire basta alla violenza patriarcale, alle guerre e alle disuguaglianze sociali. Un corteo, organizzato da Non Una Di Meno Asti, ha attraversato il centro città, partendo da piazza Cairoli e concludendosi in piazza San Secondo, dove si sono succeduti gli interventi.

La manifestazione, aperta dalle note di "Bella ciao" nella versione dei Modena Cisty Ramblers, è stata caratterizzata da un'atmosfera combattiva e da numerosi cartelli con slogan che esprimevano i temi centrali della protesta. Tra i molti citiamo "Mi proteggono l3 sorell3 non la polizia", "L'8 boicotto", "Finanziate i consultori, non gli inceneritori", "I diritti sono la nostra libertà", "Disarmiamo il patriarcato", "Fasci appesi con il reggiseno", "Men of quality, don’t fear equality" (gli uomini di qualità non hanno paura dell'uguaglianza, ndr.), "Aborto libero" e "Sorella non sei sola".

Un documento, letto in apertura del corteo, ha denunciato l'aggravarsi della condizione femminile in un contesto di "economia di guerra", con tagli ai servizi, aumento della precarietà e della dipendenza economica, e un ritorno a ruoli tradizionali di cura imposti alle donne. Si è alzata forte e netta anche una critica al DDL Sicurezza, definito "un attacco al diritto di protesta" che "criminalizza le pratiche di resistenza" e colpisce "soprattutto le categorie più marginalizzate"

Dal documento, le richieste: "La nostra sicurezza passa da un sistema sanitario nazionale accessibile, stipendi e pensioni che ci permettano indipendenza economica, case rifugio, centri antiviolenza, consultori, educazione sessuoaffettiva". E, infine, un messaggio chiaro contro ogni guerra: "Ribadiamo il nostro no alla guerra, massima espressione della violenza patriarcale".

Una delle leader del movimento: "Educazione, non repressione"

Prima dell'inizio della manifestazione Noemi Costa, attivista di Non Una Di Meno Asti, ci ha concesso una video intervista, che riportiamo integralmente di seguito, di cui qui riprendiamo i concetti principali: "Viviamo in un mondo dove la violenza patriarcale la fa da padrone", ha affermato e ha ricordato come i diritti basilari, come l'interruzione di gravidanza "vengono continuamente messi in discussione". 

La Costa ha anche puntato il dito contro il "reato universale" per la Gestazione Per Altri, oltre a definire inutili gli "inasprimenti delle pene" contro i femminicidi. L’attivista ha sottolineato come la prevenzione debba passare per “l’educazione sessoaffettiva nelle scuole: nei paesi in cui è stata introdotta, si sono verificati effetti positivi”. Costa ha rivolto anche un appello agli uomini: "Il femminismo si rivolge anche agli uomini. Abbiamo bisogno della vostra presa di coscienza. È arrivato il momento che voi facciate la vostra parte, camminando al fianco delle donne".

Gabriele Massaro

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