Attualità - 19 febbraio 2025, 15:13

"Asti avrebbe dovuto avere un'altra piscina. La chiusura è un trauma per gli agonisti di questa città". Il presidente nazionale di Pentathlon moderno Bittner sul caso piscina [VIDEO]

Conferenza stampa alla presenza della campionessa olimpica Alice Sotero e del presidente astigiano Giardullo: "Un momento spiacevole, anche per i tanti bimbi o per i disabili. Serve una visione"

Luigi Giardullo, Fabrizio Bittner, Alice Sotero (MerfePhoto)

Luigi Giardullo, Fabrizio Bittner, Alice Sotero (MerfePhoto)

La chiusura della piscina di Asti, dopo la caduta del controsoffitto,  sta generando polemiche e commenti tra politica, cittadini, opposizione. Persino la satira nazionale si è interessata alla questione, ieri sera con Luca e Paolo nell'apertura  della trasmissione Di martedì" su La7. Ma, nei giorni precedenti, la diretta della "verità" del sindaco Maurizio Rasero, si era già attirata strali e ironia sui social.

Ad accendere un'ulteriore miccia, domenica scorsa il presidente nazionale Pentathlon Moderno e responsabile Dipartimento Sport per Forza Italia, Fabrizio Bittner che, rimarcando su Facebook  la presenza di una piscina comunale in un paese con pochi abitanti, ha innescato un botta e risposta con il sindaco Rasero. 

Sette mesi di chiusura annunciati

Ieri il sindaco ha convocato proprio in piscina, le società sportive, chiarendo che i lavori di ripristino non potranno iniziare a breve. Prima sarà necessario svolgere approfonditi accertamenti tecnici per verificare se il cedimento ha interessato solo l’area specifica o se altre zone della controsoffittatura potrebbero presentare criticità simili. Inoltre, l’amministrazione ha avviato un confronto con l’avvocatura comunale per valutare una possibile richiesta di danni qualora venisse accertato che i lavori di ristrutturazione effettuati nel 2015-2016 non siano stati eseguiti a regola d’arte. 

Con una delibera di giunta datata 18 febbraio, è stato ritenuto necessario avviare un accertamento tecnico preventivo per preservare le prove, consentire il ripristino in sicurezza e minimizzare i danni derivanti dalla chiusura e un consulente tecnico dovrà verificare lo stato dei luoghi, la qualità della struttura, le cause del crollo e quantificare i costi necessari per il ripristino e i danni. Il tutto per una spesa di 15mila euro.

Fatto che inevitabilmente allungherebbe i tempi di riapertura di almeno 7 mesi. Tanti, soprattutto se si considerano le tantissime società che utilizzano la piscina per gli allenamenti, l'utilizzo da parte dei disabili o di anziani e, questa mattina, con una conferenza stampa Fabrizio Bittner (astigiano e da sempre nel mondo dello sport), con a fianco la campionessa olimpica Alice Sotero e il presidente Junior  Pentathlon, Luigi Giardullo, ha voluto dire la sua. 

Serviva un'altra piscina, ci sono tanti agonisti

"Un' attività interrotta in questo modo, è faticoso, traumatizzante nell'adolescenza con tutte le problematiche che sappiamo avere gli adolescenti". Ribadisce, Bittner,  di non avere nessuna intenzione di fare polemiche personali ma di tenere solo allo sport, ricordando anche l'inizio del 2000 con l'assessore allo Sport Ferrante Marengo e il progetto di Palazzetto con piscina finanziato dalla Regione con i soldi residui dei mondiali di Italia 90.

"C'è anche una delibera della Corte dei Conti del 2018 che invitava l'amministrazione ad attivarsi con immediatezza per rivalutare la ripresa della progettazione", rimarca.

Palazzetto di piazza d'Armi definito una "palestra di quartiere", ma anche riflessioni su quali sport, ad Asti, possono generare un vero indotto. "Siamo la 93esima dell'indice di sportività in Italia dove il capoluogo dovrebbe tirare perché il capoluogo tira la provincia, no? Siamo l'ultima provincia del nord e forse uno dei pochi sport che funziona in questa città è il Pentathlon moderno perché dietro la nostra Alice c'è un movimento che è in grado di generare altri talenti come lei, però negli sport di squadra la situazione è drammatica. Siamo l'ultima provincia in Italia, anche se al terzo posto come formazione per la facoltà di Scienze motorie".

Bitter traccia un quadro della cura dello sport astigiano un po' desolante: "Mi spiace dirlo,  ma Fregoli l'ho fatto chiudere dal Tribunale amministrativo regionale perché il campo non era omologato, ci giocavano ma non ci potrebbero né giocare né allenarsi. Comunque se avessimo fatto un palazzetto con piscina, oggi si poteva chiudere per un problema  perché è un impianto che ha 50 anni, ma ci sarebbe stata un'altra piscina a servizio della città. Forse non sono state verificate le reali necessità del territorio. Se Alice avesse dovuto preparare Parigi sarebbe stata rovinata".

"Un giovane, allo stato attuale, deve dipendere dalla famiglia"

Un problema, quello degli spostamenti che riguarda una settantina di agonisti che ora sono in difficoltà per gli spostamenti tra Nizza, Canale, considerando una maggior perdita di tempo, anche dei genitori. "Un ragazzo con dei campionati alle porte - rimarca Sotero - deve dipendere completamente dalle famiglie"

Il presidente Giardullo ha evidenziato le difficoltà logistiche e organizzative che le società sportive devono affrontare per garantire gli allenamenti in diverse discipline , criticando la scarsa attenzione delle amministrazioni locali verso lo sport e la mancanza di una visione a lungo termine nello sviluppo di infrastrutture. Sottolinea l'importanza di investire nello sport per incentivare il turismo e promuovere la città, rimarcando che le società sportive spesso si fanno carico di spese che dovrebbero essere sostenute dal Comune. 

E porta l'esempio del proprietario della squadra di basket del Derthona: "Vanno a giocare in un impianto che è stato costruito in una città, Casale, che ha visto lontano, diverse società utilizzano l'impianto. Quella amministrazione è stata lungimirante, ha visto al di là dei propri 5 anni di mandato".

La campionessa astigiana, Alice Sotero non nasconde le ripercussioni sulla chiusura, soprattutto per i bimbi come la sua Ginevra. 

Betty Martinelli

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