Cronaca - 17 febbraio 2025, 13:20

"Non si può morire per una caldaia difettosa, serve una mappatura degli alloggi". Il Sunia, sindacato degli inquilini lancia un nuovo allarme sulle case astigiane

Il segretario, Fabio Dura, sottolinea alcuni fatti di cronaca e torna sui tanti immobili vuoti della città. "Risolvendo l'emergenza abitativa si aumenta la vivibilità sul territorio"

La zona di corso Savona in cui è avvenuta la morte per monossido di carbonio

La zona di corso Savona in cui è avvenuta la morte per monossido di carbonio

 Il Sunia di Asti, sindacato che tutela i diritti degli inquilini e degli assegnatari di case popolari, con una nota del segretario generale Fabio Dura, lancia un nuovo allarme, rilanciando alcune situazioni delle quali ad Asti si sta accendendo il faro da qualche tempo.

Il recente fatto di cronaca della morte di una donna per intossicazione di monossido di carbonio, ha riportato in auge i diversi funzionamenti difettosi di caldaie all'interno di alloggi. "Nel 2025, rimarca Dura. non si può morire di monossido di carbonio a causa di un malfunzionamento della caldaia, situata all’interno dell’alloggio. È come una morte bianca sul lavoro. Come Sunia riteniamo opportuno che venga fatta una vera mappatura con dei sopraluoghi delle autorità competenti, prima che questi alloggi vengono affittati, per verificare che almeno le norme igienico- sanitarie e quelle di sicurezza su caldaie impianti elettrici siano rispettate e che senza questi documenti non si possa procedere a stipulare un regolare contratto di affitto".

Le abitazioni, secondo il sindacato, così potrebbero essere più sicure e dignitose si combatterebbe anche la pratica del subaffitto, "altra emergenza che colpisce soprattutto il capoluogo, dove le principali vittime di questa piaga sono le fasce più deboli;  quelli che non avendo un regolare contratto di lavoro non riescono a stipulare un contratto di affitto in regola e quindi sono costretti a rivolgersi a questi 'aguzzini della casa', che propongono abitazioni fatiscenti a prezzi da strozzinaggio".

Fabio Dura segretario generale Sunia

Troppe persone "fantasma"

Dura sottolinea un fatto del quale, purtroppo, Asti non è immune;  le persone 'fantasma', che di fatto vivono e producono nel nostro Paese "ma non hanno diritti e quindi di loro ci si ricorda solo quando succede una disgrazia. Per combattere questa problematica come Sunia proponiamo di fare delle vere mappature sui consumi di acqua e luce e gas e sicuramente già uscirebbe fuori che abitazioni affittate per due persone hanno consumi per almeno di 5/6 persone. Successivamente delle pene serie ed esemplari per i proprietari di queste abitazioni che non possono non sapere"

Il segretario del Sunia rimarca anche il caso della palazzina disabitata in piazza Leonardo Da Vinci, il cui degrado è stato sollevato qualche giorno fa da residenti e commercianti.

"Nella nostra città - continua Dura - ci sono troppe case o addirittura interi stabili vuoti, mentre molte famiglie non hanno una casa e sono costretti a vivere in giacigli di fortuna. Chi amministra questa città hanno una mappatura di quanti alloggi vuoti da almeno 12 mesi ci sono? Come pensano d’intervenire per evitare un degrado sociale con sempre più stabili vuoti e nello stesso tempo con sempre più persone che rivendicano un diritto alla casa? Nelle scorse settimane il forum nazionale salviamo il paesaggio ha lanciato la campagna di acquisizione al patrimonio comunale di beni di proprietà privata in stato di abbandono"

Immobili sicuri e un rilancio del territorio

Ricordando che ad Asti c'è un elevato tasso di case abbandonate, il Sunia auspica che le amministrazioni locali della Provincia di Asti aderiscano al progetto,. "Questo - conclude Dura - permetterebbe un operazione sociale multipla, si andrebbe ad abbattere notevolmente il problema dell’emergenza abitativa, nello stesso tempo i nostri piccoli e belli comuni avrebbero nuovamente un patrimonio immobiliare recuperato e avremmo nuovamente nuova linfa di famiglie giovani che ritornerebbero dentro le piccole comunità, ridando vita anche a piccole realtà commerciali dei paesi, senza dimenticare che il recupero degli immobili sarebbe anche lavoro per il settore edile ad impatto ambientale zero. Quindi oltre ad essere un operazione sociale, diventa anche un possibile slancio economico. Con un attenta politica abitativa, costruita su progetti si può garantire a tutti il diritto alla casa e a un abitazione dignitosa e sicura". 

Betty Martinelli

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