Da ieri sera è ufficiale: ad Asti arriva La Diabolica, evento ciclistico che unisce passione, sfida e storia. Un tuffo nel racconto del ciclismo astigiano che si correrà domenica 18 maggio, ricordando Luciano Cerrato e Giovanni Gerbi, il Diavolo Rosso.
A rendere speciale la competizione, la sfida sulla salita del Gerbido di Montemarzo, detto l’impedalabile, e il Trofeo Cerrato, dedicato alla memoria del celebre astigiano che fu patron della “Coppa Città di Asti”, promuovendo il ciclismo e trasformando Asti per diversi anni in capitale del pedale. Sfida su una via d’accesso a Montemarzo, frazione di Asti abbarbicata lungo il crinale di una collina da cui si ammirano i panorami della città e delle vallate circostanti. Paese carico di storia e testimonianze, come la notevole chiesa dei Santi Marcello e Defendente di origine trecentesca. Il posto è però noto per il Gerbido dalla pendenza media del 18% e picchi impressionanti del 32%. Scalato per sfida, nel 1931, da un non più cosi giovane Gerbi è oggi dura sfida per gli appassionati del settore nel provare a superare il suo 4’59” su 1.25 km di salita imbarazzante.
Che dire del Diavolo Rosso, pioniere dell’eroismo ciclistico. Nasce il 4 giugno 1885 nella casa posta al numero 29 della sezione Valle Tanaro ad Asti. Matto per la bici, inizia a correre appena quindicenne, usando una bicicletta comprata con i risparmi di garzone, e nella prima gara, la Torino-Rivoli arriva terzo. Poco dopo, secondo ad un paio di altre competizioni regionali e, dopo solo alcuni mesi, primo nel campionato astigiano. A soli 18 anni, vince la Milano-Torino con ben mezz'ora di vantaggio sul secondo. e poi tantissime corse e tantissime altre vittorie. Una vera forza della natura, dall'indole indomita e un po' da scavezzacollo, tanto da infiammare per anni folle di tifosi. Il suo soprannome pare arrivi dall'epiteto affibbiatogli da un parroco che se lo trovò, in fuga, nel bel mezzo di una processione: chial'è chel diau ! Rosso come il colore della sua tradizionale maglia da corsa. Un mito, celebrato dal brano epico di Paolo Conte, Diavolo rosso, che riporta ad atmosfere e sapori d'un tempo. Riporta a un pioniere del ciclismo italiano, vera leggenda per molti. Brano di cui mi piace particolarmente il finale:
Diavolo rosso, dimentica la strada
Vieni qui con noi a bere un'aranciata
Contro sole tutto il tempo se ne va
Girano le lucciole
Nei cerchi della notte
Questo buio sa di fieno e di lontano
E la canzone forse sa di ratafià
Avremo sicuramente occasione di riparlare di La Diabolica, in attesa del pronti e via, occasione in più per far scoprire posti bellissimi dell’Astigiano tra scenari mozzafiato e il fascino di un passato leggendario.