Cronaca - 14 febbraio 2025, 17:37

Asti: violenta e isola la figlia della compagna per anni. Arrestato cinquantenne italiano

L'uomo è accusato di maltrattamenti nei confronti di familiari e conviventi, violenza sessuale e riduzione in schiavitù

Asti: violenta e isola la figlia della compagna per anni. Arrestato cinquantenne italiano

La Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Asti ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di cinquant'anni, residente ad Asti

L'indagato è stato associato alla casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, a seguito delle accuse mosse contro di lui per gravi reati. L'uomo, cittadino italiano, è accusato di maltrattamenti nei confronti di familiari e conviventi, violenza sessuale e riduzione in schiavitù, fatti che si sarebbero protratti per anni, fino alla fine del 2024.

 Le vittime di questi crimini sono la ex compagna dell'indagato e la figlia di quest'ultima. La giovane, ora maggiorenne, avrebbe subito ripetuti abusi sessuali sin dall'età di dodici anni. L'indagato avrebbe anche costretto la figlia della compagna a vivere in un contesto di violenze fisiche e psicologiche, tenendola isolata dalla società. 

Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, hanno portato alla raccolta di prove decisive, tra cui le testimonianze delle vittime, che hanno permesso al giudice di convalidare l'arresto. Importante è stato l'intervento di una persona che, accorgendosi della situazione, ha preso in cura le vittime e le ha aiutate a rivolgersi alle forze dell'ordine, liberandole dal contesto di abuso. 

L'indagato è stato ascoltato oggi dal GIP del Tribunale di Asti, ma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. La misura cautelare della custodia in carcere è stata confermata. Le indagini proseguono con perquisizioni, sequestri e ulteriori audizioni, e non si esclude che emergano nuovi elementi a favore dell'indagato, che resta presumibilmente innocente fino alla sentenza definitiva. Per tutelare le vittime e garantire la loro privacy, la procura non ha diffuso dati personali né delle vittime né dell'indagato.

Redazione

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