Dalla misteriosa sparizione di Elena Ceste, poi rivelatasi tragico caso di femminicidio, all'allontanamento di Emanuel Marino (di cui non si hanno notizie dal 27 luglio 2022), anche nell'Astigiano sono purtroppo stati molteplici i casi di persone scomparse. Fenomeno che, per quanto faccia registrare una lieve diminuzione, continua a toccare profondamente la società.
Se ne parlerà venerdì sera, presso la Biblioteca comunale di Roatto, insieme al giornalista Paolo Viarengo, cronista del quotidiano "La Stampa" e profondo conoscitore delle dinamiche locali, che condividerà le sue esperienze e ricerche sul tema. L'incontro, promosso dall’Associazione Culturale “La Stele di Nettuno” con il patrocinio del Comune di Roatto, si preannuncia un momento di riflessione e sensibilizzazione.
Durante l'incontro, Viarengo racconterà alcune tra le storie più toccanti di persone scomparse e ritrovate tra cui - oltre ai già citati Ceste e Marino - Danilo Romani e Federica Farinella, e altre ancora, offrendo un'analisi approfondita delle vicende che hanno colpito il territorio astigiano e portando alla luce le storie di coloro che sono ancora in attesa di essere ritrovati. L'ingresso è libero, invitando tutti a partecipare per una serata di informazione e sensibilizzazione su un tema così importante.
La serata prenderà spunto dai dati della XXXI Relazione sulle persone scomparse in Italia, che mette in luce come nel primo semestre del 2024 siano state registrate 11.694 denunce di scomparsa, con 6.664 ritrovamenti e 5.030 denunce ancora attive. Anche se il numero di denunce è in lieve calo, il problema resta significativo. Il Piemonte, a differenza del trend nazionale, ha visto un aumento delle denunce nel primo semestre del 2024, con 603 casi, 22 in più rispetto allo stesso periodo del 2022, anche se i ritrovamenti sono migliorati, passando da 378 a 411.
Questi numeri evidenziano la complessità e l'urgenza di affrontare il tema delle scomparse, non solo come questione privata ma come un dramma che coinvolge l'intera comunità. È sempre più necessario, infatti, che la società civile partecipi attivamente alla prevenzione e collabori con le forze dell'ordine nelle attività di ricerca.