Attualità - 03 febbraio 2025, 14:49

Fusione delle province di Alessandria e Asti: nasce una nuova potenza agricola [GALLERIA FOTOGRAFICA]

Un nuovo assetto dirigenziale per la Cia : sinergie, efficienza e servizi migliori per gli associati

Il direttore Paolo Viarenghi e la presidente Daniela Ferrando (Merphefoto)

Il direttore Paolo Viarenghi e la presidente Daniela Ferrando (Merphefoto)

La fusione tra le province di Alessandria e Asti della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) è stata formalizzata qusta mattina nella sala consiliare della Provincia di Asti segnando un passo storico per il settore agricolo del Piemonte. L’annuncio è stato fatto durante l’Assemblea che ha preceduto la conferenza, dove è stato presentato il nuovo assetto dirigenziale dell’organizzazione. Questo progetto, fortemente voluto dalle due province, rappresenta un’opportunità unica per migliorare l’operatività e i servizi offerti agli associati, creando una struttura solida e competitiva.

L'accordo è stato formalizzato durante le assemblee dei presidenti e dei consigli direttivi di entrambe le organizzazioni, con la presenza del direttore generale di Confagricoltura, Francesco Postorino. Postorino ha elogiato il lavoro svolto, definendolo "un esempio virtuoso per tutto il sistema confederale nazionale".

 Una fusione che crea sinergie

Le assemblee hanno confermato il proseguimento della gestione unificata, mantenendo la suddivisione in due comitati direttivi per le rispettive province. Alessandria mantiene la presidenza, con Daniela Ferrando, e la direzione, con Paolo Viarenghi. La Ferrando (imprenditrice agricola di Trisobbio attiva nel settore della corilicoltura, dell’apicoltura e della viticoltura) sarà affiancata dal vicepresidente vicario Amedeo Cerutti, allevatore di Razza Piemontese a Moransengo, e dal vicepresidente Piero Trinchero, viticoltore e corilicoltore di Bistagno.

Il direttore Paolo Viarenghi si avvale dell’apporto dei vice Cinzia Cottali e Franco Piana.

Il comitato esecutivo è composto da Massimo Ponta, Gabriele Gaggino, Marco Deambrogio, Domenico Biglieri, Matteo Massa, Davide Sartirana, Enzo Crucco, Ivano Andreos, Franca Dino e Marco Capra.

Cia Alessandria-Asti è presente capillarmente sulle due province attraverso 108 dipendenti distribuiti su 9 uffici (Alessandria – sede interprovinciale, Asti, Castelnuovo Calcea, Montiglio, Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Ovada, Acqui Terme) e numerose permanenze sul territorio; le aziende agricole associate sono circa tremila; le società di servizi sono CAA AS srl (servizi tecnici di Impresa) e Asso Agricoltura e Servizi srl (servizi alle Persone, Fiscale e Impresa). Si rafforzano nella riorganizzazione interna anche il Caf Cia e il Patronato Inac.


La nuova struttura, che copre un’area vasta e strategica, unisce oltre 3.000 ettari di terreno, 2.290 aziende agricole, 2.507 fascicoli e 17.417 pratiche, con 739 zone e 108 dipendenti. Numeri che testimoniano l’importanza di questa operazione, che non solo realizza obiettivi istituzionali, ma genera anche una “potenza di fuoco” operativa, come l’ha definita uno dei dirigenti. La fusione permetterà di ottimizzare le risorse, semplificare le procedure gestionali e migliorare i servizi ai soci, grazie a una squadra di referenti interprovinciali che opererà su entrambi i territori.

Una sfida per il futuro


Tra i principali vantaggi della fusione vi sono l’abbattimento dei costi, l’economia di scala e l’ottimizzazione delle risorse, sia umane che strumentali. La nuova struttura si propone come punto di riferimento solido e sostenibile, senza gravare sulle tasche degli associati. Inoltre, l’integrazione delle competenze e delle professionalità delle due province consentirà di offrire un’ampia gamma di servizi, migliorando l’assistenza ai soci e ampliando le opportunità di crescita.


L’operazione, durata un anno e sostenuta dagli uffici regionali e nazionali della Cia, rappresenta una sfida ambiziosa per il futuro dell’agricoltura nel Piemonte. Come ha sottolineato il presidente nazionale Cristiano Fini, questa fusione non è solo un’aggregazione di numeri, "ma un messaggio politico forte: la volontà di creare maggiori opportunità per gli associati, sia in termini di rappresentanza che di servizi" Un obiettivo cruciale in un momento in cui il settore agricolo deve affrontare sfide complesse, come la crisi climatica, la gestione della fauna selvatica e la distribuzione del valore lungo la filiera.
Daniela Ferrando, presidente della nuova Cia Alessandria-Asti, ha evidenziato l’importanza di affrontare temi urgenti come la fauna selvatica e il cambiamento climatico, che stanno mettendo a dura prova le aziende agricole. “Dobbiamo agire con decisione per garantire un futuro sostenibile all’agricoltura”, ha dichiarato. 

Il direttore uscente della Cia Asti, Marco Pippione, ha sottolineato il valore di questa unione: "La Cia, con questa fusione, si è ammodernata. Offriremo servizi più efficienti e dinamici. La squadra è giovane e motivata, pronta ad affrontare le sfide future."

Il presidente uscente della Cia Alessandria, Marco Capra, ha ribadito l'importanza di mantenere l'associazione saldamente nelle mani degli agricoltori: "Gestiamo la Cia con la consapevolezza dei problemi quotidiani che viviamo in prima persona. Questo ci dà la forza di agire in modo efficace per il bene delle nostre aziende."

A livello nazionale, il presidente Cristiano Fini ha evidenziato l'importanza strategica dell'operazione: "Questa è una delle Cia più grandi d'Italia. La fusione è un segnale politico forte, una sfida per creare maggiori opportunità per i nostri associati, sia nella rappresentanza che nei servizi."

La fusione è stata supportata dagli uffici regionale e nazionale della Cia, che hanno visto in questa unione un modello di efficienza e sostenibilità. "È stato un percorso volontario e condiviso", ha ricordato Ferrando. "Ora guardiamo al futuro con la consapevolezza di poter offrire un servizio ancora migliore, grazie all'ottimizzazione delle risorse e all'economia di scala."

Durante la conferenza, è stato anche affrontato il tema delle difficoltà del settore agricolo, con particolare attenzione alla fauna selvatica e alla distribuzione del valore nella filiera. "È necessario un intervento deciso per gestire la fauna selvatica e garantire una giusta remunerazione ai produttori", ha dichiarato Ferrando. "Le sfide climatiche e burocratiche richiedono un impegno costante da parte nostra e delle istituzioni.
 

La fusione tra Alessandria e Asti non è solo un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una nuova era dell’agricoltura piemontese. La Cia si prepara a scrivere un nuovo capitolo, fatto di sinergie, innovazione e servizi sempre più al passo con le esigenze degli associati in un contesto economico che si fa via via più complesso. Un augurio di buon lavoro è stato rivolto a tutti i protagonisti di questa operazione, che si apprestano a guidare la nuova struttura verso traguardi ambiziosi.

Il nuovo sito web è www.ciaal-at.it; i social network sono Facebook, Instagram, YouTube, Telegram, LinkedIn sotto il nickname Cia Alessandria-Asti, più il servizio di messaggistica broadcast whatsapp Cia Informa (342 7526550) e il mensile Nuova Agricoltura (in distribuzione cartacea in tutto il Piemonte e versione digitale online).


 

Redazione

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