Un viaggio tra borghi, affreschi tardo gotici e cieli stellati. Un luogo che vuole trasformarsi in un’esperienza sensoriale e sostenibile.
Ma come può un territorio così ricco di storia e arte diventare una meta turistica di successo?
Questa è la sfida della nuova rete d’impresa Valbormidaexperience, che ha presentato ieri, all’Hub Culturale in piazza San Martino di Asti, il suo ambizioso progetto: rendere la Val Bormida un nuovo polo turistico del mercato italiano e internazionale.
L’iniziativa ha illustrato il prodotto turistico “Santa Esperienza”, il secondo tassello di un’idea nata con l’itinerario culturale “Bormida Gotica”, progetto che ha vinto il bando “In Luce” della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Tra i partner troviamo Fondazione Gente&Paesi, Fondazione Matrice ets, Associazione Parco Culturale Alta Langa, Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato, Monferrato Travel tour operator incoming, uniti in una collaborazione che vuole creare un'economia turistica sostenibile e redditizia.
Per trasformare questa visione in realtà, la Consulta Valle Bormida avrà un ruolo fondamentale nel coordinare e valorizzare il percorso "Bormida Gotica", raccogliendo tutte le emergenze architettoniche che conservano affreschi tardo gotici.
Nei prossimi tre anni si investiranno in Valle Bormida circa due milioni di euro, con obiettivi di vendita di prodotti turistici già pronti e la prospettiva di attirare 250 mila utenti.
Tuttavia, la strada non è priva di ostacoli: la lotta allo spopolamento delle aree rurali è una delle sfide principali: “Le aree locali devono concentrarsi sulla lotta allo spopolamento combinando prospettive globali e azioni locali. L'importanza della trasversalità nelle competenze è fondamentale per favorire uno sviluppo integrato e sostenibile delle comunità”, ha raccontato Fabrizio Gallo, vicepresidente dell’Associazione Parco Culturale Alta Langa, emozionato e fiducioso per il progetto che potrà unire e dare “coraggio” alle attività ricettive.
Un’altra difficoltà è la distribuzione frammentata dei beni culturali: 32 edifici distribuiti in 23 comuni rendono complessa la gestione delle visite e delle aperture al pubblico.
Come risolvere questi problemi? “La Rete lavorerà per superare certi limiti attraverso un’offerta strutturata e creerà una nuova destinazione turistica, nuovi flussi turistici e quindi una ricaduta economica importante per gli operatori della filiera turistica di tutta la Val Bormida”, ha aggiunto Andrea Cerrato, presidente del Consorzio Operatori Turistici Asti e Monferrato.
Con una visione ambiziosa e collaborazioni solide, questo territorio si candida a diventare una destinazione d’eccellenza, capace di attrarre chi è in cerca di autenticità e bellezza.