Un viaggio nell’universo onirico e drammatico di Enrico Colombotto Rosso (1925-2013), tra scenografie cinematografiche, costumi teatrali e suggestioni surrealiste. Sabato 1 febbraio alle 17, la Fondazione Eugenio Guglielminetti (Palazzo Alfieri) inaugura “Realtà fantastica”, una retrospettiva che omaggia l’artista torinese nel centenario della nascita. Trenta opere – bozzetti per cinema e teatro realizzati tra 1958 e 1971 – svelano il suo genio visionario, in dialogo con capolavori grafici di De Pisis, Casorati e altri maestri del Novecento.
Il percorso si apre con una chicca per cinefili: 14 disegni originali creati nel 1958 per “La Bibbia” prodotta da Dino De Laurentiis, progetto poi affidato a John Huston nel 1966. Figure senza volto, avvolte in costumi simbolici (“Profeta bianco”, “Giovane schiava”), raccontano un’epica universale attraverso contrasti cromatici e dettagli minimalisti.
Il teatro irrompe nella seconda sezione: dalla “Gallinella acquatica” di Witkiewicz (1969) – con costumi pop in stile “teatro della Pura Forma” – alle inquietanti mummie di “Le jeu du massacre” di Ionesco (1971), dove l’artista trasforma il grottesco in estetica.
Oltre ai bozzetti, la mostra include una sezione documentaria con opere di Fuchs, Albano e altri protagonisti della scena artistica torinese degli anni ’60. Un tuffo in un decennio ribelle, dove arte e teatro sfidavano i confini tra reale e immaginario.
Torino-Parigi-New York: un artista senza confini
Formatosi nella Torino anni ’50 tra Secessione viennese e avanguardie, Colombotto Rosso fece della contaminazione la sua cifra stilistica: soggiorni a New York, collaborazioni con Leonor Fini a Parigi, mostre in quattro continenti. La sua pittura, sospesa tra espressionismo e surrealismo, indaga l’umanità attraverso l’essenzialità del segno e l’audacia cromatica. Nel 2007 Colombotto Rosso donò il suo archivio alla Fondazione Guglielminetti, sancendo un legame con Asti nato grazie all’amicizia con lo scenografo Eugenio Guglielminetti. Oggi la sua eredità vive tra Camino, dove si ritirò negli anni ’90, e mostre come questa - curata da Marida Faussone e Giuseppe Orlandi e realizzata in collaborazione con Fondazione Asti Musei, Comune di Asti, Provincia di Asti, Fondazione CR Asti e Reale Mutua - contribuiscono a riscoprirne il genio anticonformista.
Info pratiche
Quando: 1 febbraio - 25 aprile 2025, ore 10-19
Dove: Fondazione Guglielminetti, Corso Alfieri 375 (Asti)
Biglietti e dettagli: www.museidiasti.com | fond.eugenioguglielminetti@gmail.com