Carlo Panella, giornalista del “Foglio” e scrittore, è stato ospite martedì 28 gennaio dell’Associazione Italia Israele e del Rotary Club Asti per presentare, nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata della Memoria, il suo recente saggio “Il libro nero di Hamas” (Lindau, 2024).
L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Asti in collaborazione con la Biblioteca Astense Giorgio Faletti, si è articolata in due diversi momenti: il pomeriggio nel salone della Biblioteca, la sera in forma conviviale al ristorante “La Fertè”.
Molto netta la tesi dell’autore: “Lo Stato palestinese, di cui tanto si parla, ancora non esiste – ha detto – perché i palestinesi l’hanno sempre rifiutato per non dover accettare in contropartita l’esistenza dello Stato di Israele; e se la posizione di Fatah, che rappresenta gli eredi di Arafat – ha proseguito – si è fatta col tempo più conciliante, Hamas, Hezbollah, gli Houti e l’Iran che ne è lo sponsor continuano a predicare la distruzione di Israele e l’annientamento del popolo ebraico”.
Panella ha ricordato come tra gli “hadit” di Maometto, frasi attribuite al Profeta ma non contenute nel Corano, vi è quella secondo cui “l’ultimo giorno non verrà fin quando l’ultimo ebreo non sarà stato ucciso”; e allora – si è chiesto – come si può realisticamente pensare a una pace in Medio Oriente finchè ampia parte dei palestinesi e dei loro sostenitori faranno propria questa terribile profezia attribuita a Maometto?
Il relatore ha affermato che quanto accaduto il 7 ottobre 2023 in Israele ad opera dei miliziani di Hamas è esattamente il tentativo di dare attuazione a quella profezia; “nemmeno i nazisti sono mai giunti a tanta ostentata crudeltà – ha detto – seviziare le madri davanti ai figli, i figli davanti alle madri, le mogli davanti ai mariti e viceversa e poi uccidere tutti, urlando di gioia per l’atroce sofferenza inflitta a civili ebrei”.
E a chi gli ha chiesto se c’è ancora spazio per qualche speranza in Medio Oriente, Panella ha risposto: “dipende molto anche da noi occidentali, se continueremo a chiudere troppi occhi, o addirittura ad esaltare il terrorismo più ripugnante, o sapremo invece riscoprire i nostri valori di libertà, pace, tolleranza e batterci per essi”.
Molte le domande rivolte al relatore, sia in Biblioteca che alla serata conviviale.