Attualità - 29 gennaio 2025, 08:55

Case popolari ad Asti: “Degrado inaccettabile, servono risposte”

L’interrogazione del consigliere Mario Malandrone: “Da sette anni segnalazioni ignorate”

Un'immagine  dell'evento "Vite tra le crepe" (Merphefoto)

Un'immagine dell'evento "Vite tra le crepe" (Merphefoto)

 Condizioni di vita precarie, edifici pericolanti, sporcizia e incuria diffusa. È questa la situazione delle case popolari di Asti, denunciata ancora una volta dal consigliere di Ambiente Asti  Mario Malandrone nell’ennesima interrogazione al Sindaco e alla giunta comunale.

Durante l'assemblea pubblica organizzata dal Coordinamento Asti Est in occasione della mostra "Vite tra le crepe", gli inquilini hanno raccontato il quotidiano degrado in cui vivono: “Muffe diffuse, crepe strutturali, calcinacci pericolanti, scale e spazi comuni infestati da topi e scarafaggi”, si legge nel documento. A ciò si aggiungono “garage e cantine inutilizzabili per infiltrazioni d’acqua, tetti bucati, balconi deteriorati e tombini che trasformano i cortili in piscine durante le piogge”.

Nonostante il pagamento di spese condominiali fino a 3.000 euro annui, i servizi promessi sono inesistenti o insufficienti. Malandrone punta il dito contro la gestione di ATC, accusata di non intervenire e di essere assente nel confronto con i residenti: “Il Sindaco stesso ha riconosciuto l’assenza dell’ATC sia nell’assemblea pubblica che nella gestione complessiva degli alloggi”.

Il consigliere denuncia anche l’inerzia dell’amministrazione comunale: “Da almeno sette anni il Sindaco riceve segnalazioni continue sulle condizioni delle case popolari, e questa è almeno la dodicesima interrogazione sul tema negli ultimi due anni e mezzo”, scrive Malandrone, domandandosi se Rasero abbia finalmente “preso coscienza del problema solo ora”.

Un altro punto critico riguarda gli alloggi vuoti: “Attualmente risultano 17 appartamenti sfitti gestiti da ATC, di cui 7 in autorecupero. Quali sono i criteri per assegnarli? Perché non si accelerano le procedure per dare un tetto a chi ne ha bisogno?”.

L’interrogazione chiede risposte anche sul fondo sociale: “Nel 2024 circa 300 utenti sono rimasti esclusi dagli aiuti, di cui almeno 200 avrebbero potuto accedere al fondo per le morosità incolpevoli. Quali azioni intende intraprendere l’amministrazione per evitare che queste persone restino senza sostegno?”.

Infine, la questione della sicurezza: “Quali interventi sono previsti per mettere in sicurezza tetti, balconi, scale e cortili? Cosa si sta facendo per prevenire infiltrazioni d’acqua e garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate nelle aree comuni?”.

Malandrone conclude con una richiesta di maggiore trasparenza e partecipazione: “L’amministrazione intende supportare la creazione di comitati di inquilini per facilitare il dialogo con ATC e le istituzioni? Quali iniziative saranno attuate per garantire una gestione più chiara degli alloggi popolari?”.

Redazione


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