Attualità - 27 gennaio 2025, 13:09

"Il consenso e l’inerzia sono complici di quella forma di apatia che sconfina nell'indifferenza da combattere". Asti ha celebrato la Giornata della memoria [FOTO E VIDEO]

In città le prime pietre d'inciampo tra ricordi ed emozioni. Ventotto medaglie d'onore che fanno grande un territorio che ha combattuto. Liliana Segre ha ringraziato la città per la vicinanza

Fotografie di MerfePhoto, video Virginia Carotta

Fotografie di MerfePhoto, video Virginia Carotta

Se la Giornata della memoria - istituita nel 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di onorare le vittime dell’Olocausto, ma anche combattere il negazionismo e sensibilizzare le generazioni future sul pericolo di odio, razzismo e discriminazione - serve per non dimenticare, Asti, certamente non dimenticherà la giornata della posa, oggi 27 gennaio, delle sue prime pietre d’inciampo.

Sono settantamila le pietre posate in duemila città. “Numeri impressionanti – dice il sindaco Maurizio Raseroma minuscoli se rapportati ai sei milioni di morti dell’olocausto".

Numerose le iniziative della Giornata che ha riservato spunti di riflessione e molta commozione come la presenza del 96enne Oreste Bottero che ha ritirato la medaglia d’onore in Prefettura dello zio Enrico.

I ricordi al cimitero ebraico

Al cimitero ebraico l’Associazione Italia Israele con il suo presidente Luigi Florio, ha deposto una corona d’alloro a ricordo delle vittime astigiane dei campi di sterminio nazisti. Tanti gli studenti delle scuole astigiane che hanno seguito gli interventi del consigliere della Comunità Ebraica di Torino Guido Anau Montel e Claudia De Benedetti, presidente dell’Agenzia Ebraica. 

“Ricordiamo tutte le persone che hanno perso la vita nei campi di concentramento nazisti per via del profondo odio antisemita, scatenato dal fascismo e dal nazismo e che ha portato alla morte di sei milioni di ebrei”, ha rimarcato Florio.
Guido Anau Montel,ha voluto ringraziare gli intervenuti: “Vi ringrazio della vicinanza che ci dimostrate in questa ricorrenza molto importante e molto triste. Quasi tutti i testimoni dell’Olocausto non
ci sono più, quindi l’importanza della memoria deve essere tramandata da chi rimane o di chi ha avuto notizie dirette. Spero che i giovani possano comprendere cosa può capitare quando da un momento all’altro li escludono dalla vita civile, come non poter più andare a scuola. È questo che bisogna ricordare”.

Claudia De Benedetti ha ricordato Isacco Jona: “È importante durante la Giornata della Memoria capire la sua appartenenza a due famiglie, in senso metaforico: la famiglia ebraica, ma soprattutto la famiglia italiana. Era un ebreo astigiano, italiano. E questo è molto importante. Un ometto di Asti, un intelletto fine, un grande coraggio morale. Di persone come Isacco, ne abbiamo tanto bisogno. Credo che oggi sia il giorno giusto per commemoralo con voi giovani, voi astigiani, voi italiani, nel Giorno della Memoria”

Ventotto medaglie d'onore dal prefetto di Asti

Al Polo universitario Astiss, si è svolta la cerimonia istituzionale promossa dalla Prefettura per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei e gli italiani che hanno subìto la deportazione e la prigionia.

Presenti tutte le istituzioni militari, religiose e civili, le scuole, per un momento istituzionale che, tra commozioni e ricordi, ha consegnato 28 medaglie d’onore concesse dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella alla memoria di cittadini deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.

Erano presenti anche i sindaci dei paesi dei “medagliati: Canelli (che ha avuto ben 16 riconoscimenti, Nizza Monferrato, Asti, Scurzolengo, Cortazzone, Calliano, Moasca, Villanova.

Ricorda gli insulti a Liliana Segre, ricevuti (anche) nei giorni scorsi il sindaco Rasero: “Abbiamo scritto per dimostrare la nostra solidarietà alla nostra concittadina onorario, questa mattina è arrivata la sua risposta di ringraziamento. C’è ancora tantissimo da fare. Ma questa è una pagina di storia che non potremo cancellare. Possiamo però essere uniti nel dire NO all’indifferenza”.

Concetti rimarcati da prefetto, Claudio Ventrice:Il consenso della popolazione e l’inerzia sono complici di quella forma di apatia che sconfina nell'indifferenza. I tanti episodi di discriminazione e violenza dimostrano quanto si debba tenere alta l'attenzione contro ogni forma di violenza.
La cultura dell’odio fa maggiormente capolino nei momenti di crisi. Qual è la via d'uscita? Coltivare la cultura, l'educazione civica, la centralità della persona il pluralismo, la tutela delle minoranze. La scuola ha un compito fondamentale”.

Emozionante anche il messaggio di Maria De Benedetti, che quasi centenaria, di padre ebreo e madre cattolica ha sempre fatto convivere le due anime: "ricordi e valori di cui c’è tanto bisogno: per la dignità di una società che non deve smarrirsi".

I premiati

Franco Aliberti presente il figlio Carlo Aliberti 
Annibale Allun - Graziella Allun (nipote)
Federico Araldo - Paolo Araldo (figlia)
Francesco Bocchino - Pinuccia Bocchino (figlia)

Fiorenzo Boido - Giorgio Lanero (cugino)
Enrico Bottero - Oreste Bottero (nipote)
Giuseppe Bottero - Marina Bottero (figlia)
Costantino Calvo - Giselda Calvo (figlia)
Stefano Capra - Elena Capra (figlia)

Ettore Cerrato - Teresa Avidano (nipote)
Marcello Delpiano (nonno del richiedente) - Marcello Coppo (genero)
Teresio Deorsola - Marisa Agagliate (cugina)
Italo Durando - Carlo Durando (figlio)

Giovanni Ferro (nonno del richiedente) - Arianna Ferro (nipote)
Rinaldo Giacosa - Paola Giacosa (figlia)
Palmino Giaretto - Marina Giaretto (figlia)
Mario Grande - Mario Grande (figlio)

Giuseppe Lazzarino - Mario Lazzarino (nipote)
Riccardo Masoero - Antonella Masoero (figlia)
Giuseppe Mussino - Luigi Mussino (figlio)

Innocente Renon - Andrea Mattan Renon (nipote)
Giulio Resta - Stefania Resta (figlia)
Carlo Saracco - Paolo Saracco (figlio)
Federico Scagliola - Franco Scagliola (figlio)

Battista Scaglione - Marisa Marello (pronipote)
Mario Tealdo (prozio) - Maria Luisa Scaglione (nipote)
Francesco Terzolo - Piero Terzolo (figlio)
Domenico Tibaldi - Giorgio Tibaldi (figlio)
Francesco Ceste - Paolo Coppo (genero)

(in allegato le motivazioni).

Ad arricchire la cerimonia gli interventi degli studenti Aurora Piras, Lorenzo Sguazzin e Katia D’Angella della classe 5GA del Liceo Artistico “Benedetto Alfieri”, che si sono alternati nella lettura di alcune brevi testimonianze di internati italiani. 

Esposto inoltre un cimelio di pregio, la bandiera originale dell’Associazione Nazionale degli Ex Internati, cucita nel 1945 in occasione della costituzione dell’Associazione ed appartenuta all’Ufficiale canellese Capitano Aldo Aliberti, Internato Militare che morì nel 1949 a causa della malnutrizione e delle sofferenze patite nel campo, che ne compromisero irrimediabilmente la salute. 

La cerimonia è stata organizzata con il contributo del Comune, della Provincia, dell’Ufficio Scolastico Territoriale, dell’ISRAT, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dell’associazione Memoria Viva di Canelli e del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana.

La posa delle pietre

Sotto una leggera pioggerellina e tante persone attente e partecipi, in corso Alfieri 366 sono state posate le pietre per ricordare la famiglia di Camillo Luzzati, sfollati da Torino dove erano andati ad abitare dopo il matrimonio la figlia Estella 35 anni con il marito Italo Foà, 37 anni e il piccolo Guido di 8 anni, il più piccolo deportato astigiano.

Un importante studio e approfondimento, gli studenti e le nuove generazioni avranno materiale di riflessione”, rimarca Nicoletta Fasano dell’Israt, motore dell’iniziativa della posa delle pietre d’inciampo con il Comune.

“Le atrocità partono dalle piccole cose, come le deprecabili leggi razziali per le quali chiedo scusa – ricorda Rasero -. Con questo inizio ci si deve fermare e ragionare, pensare alle persone. Le pietre sono davanti alle ultime abitazioni viste dalle persone prima di essere deportati. Pensiamo alle vite spezzate, alle famiglie, ai loro sentimenti. Il 27 gennaio è tutti i giorni”.

Uno dei parenti, Piero Luzzati ricorda: “Questo è un percorso civico, intelligente e di crescita culturale. Cara zia e caro nipote, shalom
A seguire la posa in via Aliberti 19 per le sorelle Jona. Alle 15 in via Massimo D'Azeglio 2, si ricorderanno le famiglie Jona e Rozzaj.
 QUI tutte le pietre astigiane.

Files:
 schede internati (25 kB)

Martinelli-Carotta

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