In attesa della nomina, data ormai per imminente, del nuovo assessore comunale al Commercio che subentrerà a Mario Bovino, un post pubblicato in un gruppo Facebook locale ha nuovamente riportato l’attenzione sul tema del commercio ambulante. Non però con riferimento al mercato unificato di piazza Campo del Palio, soluzione contestatissima per mesi da parte di alcuni ambulanti e che sembra già prossima a un nuovo cambiamento (CLICCA QUI per rileggere l’articolo), bensì a quello dell’antiquariato che si svolge ogni quarta domenica del mese in piazza Alfieri.
All’origine del confronto social, nel quale non manca anche la contrapposizione tra chi lo ama e chi lo definisce derisoriamente “un ecocentro portato in pieno centro città”, il disappunto di una operatrice che ne lamenta “il declino costante” ulteriormente aggravato dalla limitazione delle concessioni di pass per accedere al posizionamento dei banchi.
“Multe sicure sia per gli operatori spuntisti, che al mattino presto ‘vorrebbero’ provare a prendere un posto, e più certa ancora per i visitatori che una volta multati mai più li rivedremo (per quanto questi ultimi, se non in possesso di autorizzazione, già prima non potevano accederci in auto essendo zona ZTL, ndr.)”, scrive l’autrice del post. “Non è certo responsabilità dell'organizzazione il declino inclemente che subisce il mercato. Anzi, affannosamente cercano di trovare soluzioni favorevoli e rispettose per salvare il salvabile. Non possono farcela. Il mattino, già alle 6, è il delirio del posizionamento: un tourbillon di furgoni, macchine e banchi che si aggrovigliano in cerca di non procurare danni a persone e cose. Sotto le piante poi arriva di tutto”, scrive ancora rivolgendosi al Comune di Asti.
Che in realtà – almeno per quanto concerne al limitare la concessione dei pass di carico e scarico ai soli mezzi specificamente dedicati al trasporto merci – non ha alcuna responsabilità-colpa, poiché si limita ad applicare la modifica apportata all’articolo 7 del Codice della Strada dalla legge n.177 del 25/11/2024, fortemente voluta dal ministro Matteo Salvini e entrata in vigore lo scorso 14 dicembre che prevede gli stalli gialli siano destinati unicamente “a veicoli destinati al trasporto merci (categorie N, N1, N2, N3)”. Provvedimento che ha già creato molti malumori tra i commercianti, alcuni dei quali già colpiti da sanzioni, come nel caso della vicenda di una ristoratrice che vi abbiamo raccontato in questo articolo, e suscitato la reazione della minoranza consigliare che auspica l'istituzione di un tavolo di confronto locale.
“Ma veramente pensate che in piazza vendiamo riciclo da discariche? – scrive ancor l’autrice del post rivolta all’Amministrazione - Abbiamo faticato immensamente a mantenere un livello qualitativo sotto i portici Anfossi, che serviva una clientela affezionata e soprattutto conoscitiva degli oggetti posti in vendita. Ci avete sbattuti fuori, senza neppure invitarci ad un tavolo di confronto. Un rimpasto che non ha avuto alcun riscontro positivo se non l'abbandono del meglio ,e la fuga dei più prestigiosi operatori”.
Che conclude: “i provvedimenti si discutono e si concertano per favorire incontri, turismo, consumi, piacere di visita alla città. Renderla ospitale. Non certamente complicando la frequentazione. Alle prime multe perderemo tutti. Forse anche il mercato. Pensateci”.