Si è tenuta il 20 gennaio alle 10 l’assemblea di fondazione dell’associazione I Borghi più Belli d’Italia in Piemonte.
L’ente, ideato due mesi fa durante un incontro presso l’ANCI di Torino, fa parte del circuito nazionale: I Borghi più Belli d’Italia, che punta a raccogliere e promuovere i Comuni più caratteristici e tradizionali del nostro Paese.
A firmare come soci onorari sono stati gli esponenti di venti Comuni, spalmati tra Piemonte e Valle d’Aosta.
"Oggi per noi è una giornata importante. Le firme apposte questa mattina rafforzeranno l’impegno preso a livello regionale e simboleggeranno una collaborazione che renderà più belli i nostri paesi" introduce Monica Marello, sindaco di Cocconato, il cui Comune fungerà da sede operativa per la neonata associazione piemontese.
I paesi a presenziare all'evento sono stati quelli di: Cocconato, Barolo, Candelo, Castagnole delle Lanze, Cella Monte, Garbagna, Garessio, Guarene, Ingria, Mombaldone, Monforte d’Alba, Neive, Ostana, Chianale, Rassa, Rosazza, Usseaux, Vogogna, Volpedo, Etroubles e Fontainemore.
Durante l'assemblea sono stati eletti il presidente: Francesco Bordino, coordinatore della Regione Piemonte e i due vicepresidenti: Cristina Cappelletti, sindaco di Usseaux e Maurizio Deevasis, sindaco di Cella Monte.
“Siamo contenti della carica a noi affidata. Crediamo molto in questa associazione che punta a un turismo di qualità”.
È stato incaricato anche il segretario e tesoriere: Mariarosa Nervo, esponente del Comune di Cocconato.
“Ci è sembrato logico eleggere un segretario e tesoriere che risiedesse nel Comune operativo, di modo da rendere più semplice lo svolgimento del compito” concordano i soci.
Si è deciso, inoltre, di nominare nove rappresentanti che viaggeranno per le province del Piemonte per raccogliere le testimonianze dei Comuni associati e rappresentare la propria zona ai vertici dell'associazione.
“Avevo tanti dubbi ma vedere tutti i 21 Comuni presenti oggi mi dà forza e coraggio per continuare a non mollare. Ringrazio in particolare Mariarosa Nervo, che si è occupata dell'organizzazione della giornata. Senza di lei, e senza tutti i presenti, non avremmo potuto farlo” dice Francesco Bordino, presidente dell'associazione regionale.
Durante l'evento è intervenuto anche il sindaco di Fontainemore, in provincia di Aosta.
“Abbiamo un territorio disseminato di borghi alpini estremamente autentici, sarà nostra cura riuscire, attraverso l’associazione regionale del Piemonte dove siamo ospiti, a invogliare altri comuni valdostani a chiedere di far parte della grande famiglia de I Borghi più Belli d’Italia. Ci piacerebbe, in futuro, raggiungere il numero minimo di borghi per poter mettere in piedi una nostra associazione regionale. Anche da noi ci sono Comuni che hanno meno turismo e ci impegneremo al massimo per far capire a questi che far parte de I Borghi più Belli d’Italia significa avere una visibilità nazionale costante e soprattutto un'associazione che ha alle spalle uomini di cultura e di istituzione, che capiscono che cosa serve per promuovere questi nostri piccoli territori”.
Oltre alla gioia e all’emozione, però, emergono anche diverse preoccupazioni sul futuro.
“Quest'anno subiamo tutti dei tagli sugli investimenti e questo pregiudica il futuro dei piccoli Comuni. Avevo partecipato, insieme ad altri 44 sindaci, a una manifestazione in prefettura per sollevare il problema. A livello nazionale, invece, i paesi sono forti, grazie anche al nostro presidente Fiorello Primi che lavora senza sosta per noi. Per i piccoli borghi la situazione non è rosea ma cerchiamo di andare avanti” racconta Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana e rappresentante del direttivo dell'associazione nazionale.
“Credo sia molto importante avere un'associazione a livello regionale, un soggetto giuridico che possa colloquiare direttamente con la regione e partecipare a bandi che permettano, almeno parzialmente, di risolvere il problema della crisi che subiscono i piccoli Comuni, reperendo, magari, fondi che possano andare a ovviare a tutti quei problemi a cui sono soggetti. Il più importante è sicuramente quello dello spopolamento, che avviene perché vengono a mancare sempre di più i servizi. Ho scritto una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica per sottolineare queste problematiche, perché i provvedimenti presi fino ad ora non sono sufficienti. Allo stesso tempo c'è la necessità di capire che tipo di turismo si vuole portare, perché anche l’esagerazione conduce allo spopolamento. I prezzi salgono, gli artigiani vengono sostituiti da locali, bar e ristoranti e le persone se ne vanno. Non è semplice trovare una soluzione ma il progetto che stiamo portando avanti è legato alla tutela delle comunità come custodi di tradizioni e cultura, piuttosto che a portare semplici masse di turisti nei vari Comuni. Siamo tutti custodi di culture e di patrimoni e se ce ne andiamo perdiamo pezzi di questi. La nazione intera ne è responsabile. Abbiamo, certamente, il diritto di godere delle nostre bellezze, dei nostri prodotti e tradizioni ma abbiamo anche il dovere di salvaguardarli e di permettere ad altri di apprezzarne l’unicità. Siamo il paese più ambito ma poi le problematiche vere non si affrontano mai” espone fermamente Fiorello Primi, presidente dell'associazione nazionale.
“Io vengo da un piccolo borgo di montagna. Per anni siamo stati circa 200, poi il paese si è spopolato così tanto che eravamo rimaste solo 5 persone. Ora siamo circa 50, di cui 12 bambini. Abbiamo avuto un grosso sviluppo turistico ma nessuna possibilità di costruire nuove abitazioni. Il pericolo è che chi arriva, acquistando magari una seconda casa, snaturi la comunità presente, perché l'economia dei Comuni marginali delle aree interne non è fatta solo di turismo ma anche di agricoltura e artigianato. Bisogna riflettere su queste cose” aggiunge Giacomo Lombardo.
La priorità dell'associazione rimane, quindi, quella di creare un turismo consapevole e capace di mantenere le tradizioni e la cultura del territorio.
Alle 15 i rappresentanti dei Comuni e dell’associazione nazionale e regionale si sono spostati a Torino, nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte, dove hanno tenuto una conferenza stampa a cui ha partecipato anche l’assessore regionale agli Enti Locali, Enrico Bussalino.
I Borghi più Belli d’Italia conta ad oggi 375 Comuni, che sono popolati per la loro totalità da 1,5 milioni di abitanti. Dal punto di vista turistico, l'associazione ha registrato nel 2023 circa 22 milioni di pernottamenti, con più di 30 milioni di frequentatori.
Sono più di 1000 i Comuni italiani che hanno fatto domanda per entrare a far parte de I Borghi più Belli d’Italia ma in alcune regioni, come Valle d'Aosta, Basilicata, Molise e Sardegna il numero delle domande è basso. Per questo motivo l'associazione punta molto a valorizzare anche i paesi meno conosciuti.
“I Borghi più Belli d’Italia è un percorso che ci insegna a lavorare, presentare e rappresentare i nostri Comuni in modo diverso, non solo ai turisti ma anche ai cittadini stessi” conclude Carlo Mancuso, sindaco di Castagnole delle Lanze.