Economia e lavoro - 14 gennaio 2025, 07:20

Economia: cauto spiraglio di ottimismo tra le imprese astigiane

Un'analisi condotta tra le aziende associate all'Unione Industriale mostra aspettative positive su occupazione e produzione per il primo trimestre 2025

Economia: cauto spiraglio di ottimismo tra le imprese astigiane

L'indagine congiunturale condotta tra le aziende associate all'Unione Industriale della Provincia di Asti per il primo trimestre del 2025 rivela un netto miglioramento rispetto alle precedenti rilevazioni. Le aspettative sono in crescita per quanto riguarda l'occupazione, la produzione, gli ordini totali, la redditività e, in particolare, gli ordini per l'esportazione. Quest'ultimo indicatore, dopo un intero anno di previsioni negative nel 2024, torna in territorio positivo.

Il numero di aziende che prevedono di effettuare investimenti significativi nei prossimi mesi rimane stabile, anche se la maggior parte delle imprese punta a investimenti di tipo marginale. L'indagine mostra anche una diminuzione delle imprese che prevedono di ricorrere alla cassa integrazione, mentre il tasso di utilizzo degli impianti si mantiene costante rispetto al trimestre precedente.

Le imprese che hanno partecipato all'indagine si aspettano un aumento dei prezzi delle materie prime, dell'energia e dei trasporti/logistica per il prossimo trimestre. Nonostante questo, il sentimento generale è più ottimista rispetto alle previsioni degli ultimi trimestri del 2024, sebbene il contesto geopolitico internazionale resti incerto.

Occupazione, produzione e ordini

Per quanto riguarda l'occupazione, il 23,1% delle imprese associate prevede un aumento, mentre il 71,8% prevede una situazione stabile; solo il 5,1% si aspetta una diminuzione. Il saldo tra ottimisti e pessimisti, in questo caso, è pari al 18%, in miglioramento rispetto al 7,6% della precedente rilevazione. Per la produzione, il saldo ottimisti/pessimisti è del 10,3%, in forte crescita rispetto al -2,6% precedente. Le aspettative sugli ordini totali sono in aumento, con il 28,2% delle aziende che prevede una crescita, contro il10,3% che si aspetta una diminuzione, portando il saldo positivo al 17,9% rispetto al 5,1% della precedente rilevazione.

Il 18,4% delle aziende prevede di effettuare investimenti significativi nel primo trimestre del 2025, dato stabile rispetto al trimestre precedente, mentre il 54,3% prevede solo investimenti marginali, e il restante 26,3% non prevede alcun tipo di investimento. Le previsioni sugli ordini per l'esportazione sono in netto miglioramento, con un saldo ottimisti/pessimisti che si attesta all'11,1& (rispetto al -13,3% della precedente indagine), con il 74,1% delle imprese che prevede un andamento costante.

Cassa Integrazione, utilizzo impianti e ritardi nei pagamenti

La percentuale di aziende che prevede di fare ricorso alla cassa integrazione diminuisce dal 13,2% al 7,9% per cento. L'utilizzo degli impianti si attesta al 74,4%. Le aziende che segnalano ritardi negli incassi sono il 51,4%, in aumento rispetto al 43,2% della precedente rilevazione.

Per quanto riguarda i prezzi, le aziende prevedono un aumento dei costi delle materie prime per il 33,3% delle aziende, per l'energia per il 27% e per la logistica per il 31,4%

Luigi Costa, presidente dell'Unione Industriale della Provincia di Asti, sottolinea come le aspettative per il primo trimestre del nuovo anno siano in miglioramento, nonostante l'incertezza del contesto geopolitico. Evidenzia inoltre l'importanza di una politica economica che sappia bilanciare la politica fiscale, la sostenibilità del debito, le riforme strutturali e la transizione ecologica.

Il confronto con i dati regionali

Un'indagine regionale più ampia, condotta su quasi mille trecento aziende manifatturiere e di servizi del sistema confindustriale piemontese, evidenzia una situazione di maggiore cautela, con un clima di fiducia in contrazione e in linea con i trimestri precedenti. Nonostante ciò, le imprese regionali mostrano una tenuta degli investimenti, con il 23,6% che prevede l'acquisto di nuove attrezzature, e l'indice di utilizzo degli impianti si attesta al 77%

L'astigiano Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte, ribadisce l'importanza degli investimenti privati come motore della politica industriale, soprattutto per le PMI, e sottolinea come gli interventi sulla manovra di bilancio e sul piano Industria Cinque punto zero possano favorire lo sviluppo e la crescita delle imprese, soprattutto se si gestiscono con attenzione le dinamiche del credito e dei costi energetici.

A livello regionale, gli indicatori mostrano una prevalenza di riduzioni nella produzione (saldo pessimisti/ottimisti a -4,6%), negli ordini (-6%) e nella redditività (-8,2%), con una riduzione delle aspettative sulle esportazioni (-9%). Rimangono positive, seppur ridimensionate, le aspettative sull'occupazione, con un saldo del 2,4%. Cresce l'uso della cassa integrazione, in particolare nel settore manifatturiero.

Le grandi imprese mostrano aspettative più positive rispetto alle piccole, e si conferma una divergenza tra il settore manifatturiero, in sofferenza, e il terziario, in crescita. Nel manifatturiero, si registrano cali diffusi nella produzione, in particolare nei settori metalmeccanico, automotive, meccatronica, legno, tessile-abbigliamento, gomma-plastica, chimica, manifatture varie, cartario-grafico. Il terziario, invece, mostra buone prospettive, ad eccezione del commercio e del turismo, con particolare crescita nel settore ICT.

Le attese sulla produzione sono negative in diverse province piemontesi, mentre si registrano dati positivi a Torino, Asti (+10,3%) e nel Canavese.

Redazione

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