I proverbiali finché c’è vita c’è speranza e la speranza è l’ultima a morire, già la dicono lunga. Speranza, ma che bel termine! Termine così d'aiuto per non lasciarsi andare sotto i colpi di quotidiani temporali e messaggio centrale del Giubileo in corso. Speranza da ritrovare nelle cinque chiese giubilari di Asti e dell’Astigiano. La speranza è tipica dell'uomo, essere che progetta il suo futuro, mosso dal desiderio di una vita più felice di quella che vive nel presente e quindi esplora, con il pensiero e l'immaginazione, le strade per arrivarci. Si pensa al possibile, sperando di poterlo realizzare. Stato mentale dalle origini antiche. Tra le tante citazioni a disposizione, mi piace molto una di Aristotele: "La speranza è un sogno ad occhi aperti ". Senza alcuna vergogna, anzi, ne ho fatto spesso bandiera di vita, motto di sopravvivenza e di crescita.
E ora è arrivata la bellezza dello sperare che caratterizza l’Anno Santo contingente. Speranza che non delude, come quella messa in lettera da Papa Francesco all’indizione del Giubileo Ordinario dell’anno 2025: Spes non confundit. E già, la speranza cristiana non illude e non delude, perché fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separare dall’amore divino. Beati loro, tantissima invidia. A mitigarla, l’invidia, giusto la consapevolezza che anche per Aristotele la speranza fosse un atto della volontà che nasce da una abitudine virtuosa, talmente virtuosa da avere in sé tutte le potenzialità per raggiungere un bene futuro, difficile ma non impossibile da realizzare. Più facile a dirsi che a farsi, salvo non trovare una robusta ancora a cui aggrapparsi, vantaggio non da poco di molti cattolici.
Ancora da andare a ricercare nei luoghi giubilari, chiese, non solo a Roma. Il nostro vescovo ha stabilito che per la diocesi di Asti siano cinque, quattro nel capoluogo e uno in provincia: ad Asti la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Collegiata di San Secondo, il santuario della Beata Vergine del Portone e il santuario di San Giuseppe, e a Villanova d’Asti il santuario della Madonna delle Grazie. Luoghi dove i fedeli, pentiti, penitenti e prodighi di preghiere, potranno invocare il dono dell’Indulgenza giubilare. Luoghi aperti comunque a tutti nella loro spettacolare bellezza, ricchi di emozioni artistiche imperdibili, stabilmente pronte a spandere calda speranza nel genere umano, nella vita, nel futuro.