A volte capita che la smania di comunicare non riesca a tirar fuori il meglio della realtà, neppure dalle notizie di valore. Prendete il boom di visite museali del Piemonte, supportato dall’usuale report mensile dell’Osservatorio Culturale del Piemonte. Report relativo a settembre 2024 pubblicato ad inizio dicembre. Tra le vacanze natalizie, chissà perché, ecco un bel comunicato stampa regionale che analizza, analizza per dire, i dati dei primi nove mesi dell’anno di 144 strutture museali. Li presenta come “da gennaio a ottobre”, lasciando ai media l’interpretazione del lasso temporale e in diversi dicono dieci, dieci mesi invece di nove.
Li presenta con un bel titolo ad effetto: ”boom di visite nei musei del Piemonte”. 6,17 milioni di ingressi che portano a vedere come non lontano l’obiettivo annuale di 7,5 milioni. Ingressi con un incremento del 9% rispetto all'anno precedente sostanzialmente imputabili ai musei di Torino, sostanzialmente imputabili a Museo Egizio, Museo del Cinema e Venaria Reale. Evidenza che rende assai incomprensibile l’incipit di un lungo inciso celebrativo da parte dell’assessore regionale alla cultura: “Questo successo dimostra l'efficacia degli investimenti strategici, come quelli del Pnrr, e della promozione di un'offerta culturale diversificata e accessibile.”.
Fuori Torino i numeri perdono come minimo uno zero e nella nota stampa anche qualcosa di più. Qualcosa come i 21.600 visitatori di Palazzo Mazzetti, che nei primi nove mesi del 2024 erano stati quasi 10.000 di più, 31.497. L’altro ieri, appena letto sui media astigiani sono corso a vedere il sito origine dei dati, il sito dell’Osservatorio Culturale Piemonte, dove fortunatamente si passava da 21 a 31. Fortuna, altrimenti il sensibile calo di visite 2024 rispetto ai nove mesi 2023 si sarebbe trasformato in debacle totale. Eh sì, l’anno scorso alla stessa data contavamo 45.829 visitatori, in un periodo di boom regionale ad Asti ne abbiamo perso uno su tre. Eppure i turisti, che dovrebbero essere uno dei principali pubblici museali, stanno crescendo a due cifre tra Asti e Astigiano e allo stesso modo dovrebbe accadere a Palazzo Mazzetti. Crescita e non l’esatto contrario che d’istinto mi viene di giustificare giusto con la continua assenza di promozione. Peccato.