Scuola - 19 dicembre 2024, 10:05

Rossignoli: La storia infinita del cantiere

La lunga battaglia sulla sicurezza della scuola elementare: nuovi dettagli, vecchie incertezze

Rossignoli: La storia infinita del cantiere

A seguito della riunione della Commissione lavori del 31 ottobre a Nizza Monferrato, emergono nuovi dettagli e ulteriori riflessioni sulla gestione del cantiere della scuola elementare Rossignoli. Le problematiche evidenziate durante l’incontro con i tecnici responsabili continuano a sollevare dubbi, specialmente da parte del gruppo di minoranza Nizza Futura, che dopo le due interpellanze, presenta una mozione.

Ieri il capogruppo di Nizza Futura, Laura Grasso, ha ribadito l'importanza di chiarire eventuali criticità relative alla corrispondenza tra il numero dei ferri previsti dal progetto e quelli effettivamente presenti nella struttura: “La nostra insistenza su questi procedimenti persiste perché il quesito non va a rispondere alla domanda fondamentale. Il numero dei ferri corrisponde o no?”.

Un incontro preliminare con il sindaco, il direttore dei lavori e il progettista non ha dissipato le perplessità del gruppo, anzi ha suscitato ulteriori interrogativi a causa di un atteggiamento percepito come “superficiale” e di “superiorità”. Grasso ha inoltre espresso preoccupazione per la metodologia seguita nelle verifiche, che sembrerebbe focalizzarsi direttamente sulla resistenza strutturale senza un’analisi preliminare dettagliata. “Alla luce dei numerosi crolli registrati in edifici collaudati, riteniamo essenziale comprendere cosa sia accaduto in questo caso”, ha aggiunto.

Un ulteriore punto critico è rappresentato dalla mancata comparazione sistematica tra il progetto originale e l’esecuzione reale, una prassi che, secondo Grasso, sarebbe indispensabile per rilevare eventuali discrepanze e prevenire rischi.

Il sindaco, Simone Nosenzo, portavoce della direzione lavori e dell’amministrazione comunale, ha fornito una versione rassicurante dei fatti. Secondo quanto dichiarato, la metodologia adottata per le verifiche, basata su prove di estrazione, è stata considerata la più adeguata a garantire la sicurezza dell’amministrazione e dei soggetti coinvolti. Tali prove, effettuate su 23 ferri, hanno dato esiti conformi alle aspettative. La supervisione è stata affidata alla società specializzata Engineering Controls, incaricata dall’impresa costruttrice.

“Siamo stati rassicurati dai tecnici sulla possibilità di proseguire senza ulteriori dubbi”, ha dichiarato Nosenzo. Ha inoltre ricordato che alcune dichiarazioni iniziali della Domy Group, successivamente rettificate, avevano generato confusione. Secondo i tecnici, ulteriori verifiche rischierebbero di compromettere una parte significativa delle fondazioni.

Nonostante queste rassicurazioni, Nosenzo ha ammesso che alcuni pilastri, realizzati dalla stessa impresa in un’altra area del progetto, necessitano di rinforzi. Questo elemento potrebbe sollevare nuovi interrogativi sulla gestione complessiva delle opere e sull’affidabilità del processo di controllo.

La vicenda mette in luce una tensione tra la necessità di garantire la trasparenza e la fiducia nei processi tecnici. Da un lato, Nizza Futura insiste sull’importanza di verifiche più dettagliate per salvaguardare la sicurezza e la conformità; dall’altro, l’amministrazione ritiene sufficienti le analisi già condotte, dichiarandosi fiduciosa nei riscontri ricevuti.

Francesco Rosso

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