Essere preparati di fronte ad una situazione di emergenza non è facile e non sempre possibile ma, per prevenire situazioni estreme, è necessario studiarle, pensarle e comprendere meccanismi che coinvolgano tutte le persone preposte e tutte le eventualità possibili.
Oggi l'ospedale di Asti è stato teatro di un'esercitazione "reale", dove sono intervenuti anche i vigili del fuoco e i sanitari della Asl per valutare la prontezza di applicazione delle procedure aziendali in caso di incendio e quindi di evacuazione, la cosiddetta attivazione del Pevac, piano di evacuazione, uno dei tre piani che tutti gli ospedali devono avere, insieme al piano di emergenza interno per un massiccio flusso di feriti e il piano di emergenza interno generale.
Si è simulata, dopo un principio d'incendio, l'evacuazione di tre persone intubate in Anestesia e Rianimazione, con tutti i macchinari collegati e impossibili da staccare, verificando e cronometrando i tempi e l'operato. I tre manichini sono stati spostati all'esterno del Pronto soccorso, simulando la delicatissima operazione con la collaborazione dell'equipe medico-infermieristica della Rianimazione.
L'intervento organizzativo è stato del Servizio Prevenzione e protezione della Asl con la direzione medica di presidio che, nei casi di questo tipo, devono essere i primi ad essere avvisati e gli ultimi che, con il caposquadra dei vigili del fuoco, annunciano il termine dell'operazione. Si tratta di esercitazioni da rinnovare ogni anno per l'applicazione corretta delle procedure.
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