Alcuni giorni orsono una donna si era rivolta ad una stazione dell’Arma della provincia denunciando molestie e maltrattamenti perduranti da mesi (tanto nei suoi confronti che nei confronti dei figli minori) da parte del coniuge da cui vive separata.
La donna aveva riferito ai militari di essere vittima, da tempo, di reiterate persecuzioni fatte di continui messaggi whatsapp e telefonate con improbabili rivendicazioni economiche o contestazioni sui metodi educativi utilizzati per la crescita dei figli nonché di vere e proprie imboscate (con insulti e violenze verbali) che la opprimono in un clima di perdurante paura ed ansia.
Nella mattina del 2 dicembre, dopo l’ennesima imboscata subita, la donna si è nuovamente rivolta ai carabinieri con una accorata richiesta di aiuto poiché l’ex coniuge si era fatto trovare innanzi la scuola frequentata da uno dei figli, insultandola e minacciandola. Immediatamente due pattuglie di carabinieri sono state inviate sul posto dove i militari sono stati testimoni diretti degli insulti e delle minacce che l’uomo continuava a rivolgerle, per nulla intimorito dalla loro presenza - né dalla presenza di due dei suoi figli minori che erano insieme alla madre -.
Il livore, lo scarso autocontrollo mostrato dall’uomo nella circostanza, le reiterate condotte persecutorie perpetrate nel tempo, hanno indotto quindi gli operanti – coordinati dal Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Asti – ad operarne l’arresto in flagranza anche nella considerazione che l’aggressore è stato trovato con indosso un coltello a serramanico ed una piccola quantità di stupefacente (verosimilmente per uso personale).
L’arresto è stato convalidato il 4 dicembre e nei confronti dell’arrestato è stata confermata la custodia cautelare presso l’Istituto dove era stato condotto subito dopo l’arresto.