Attualità - 03 dicembre 2024, 10:38

Appello dei sindacati: rispetto per i lavoratori e le lavoratrici della Banca di Asti

Nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil, Unisin e Fabi sul caso della banca cittadina

Appello dei sindacati: rispetto per i lavoratori e le lavoratrici della Banca di Asti

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto delle sigle sindacali Fabi, First Cisl, Cgil Fisac Uilca e Unisin rigurdo alla Banca di Asti. 

Ormai da alcune settimane si susseguono sulla stampa nazionale e del territorio notizie di dubbia provenienza circa il futuro di Banca di Asti che, insieme alle dichiarazioni del nuovo vertice della Fondazione C.R.Asti, hanno provocato un terremoto mediatico con interventi di politici locali, dell'ex Presidente della Fondazione Sacco, dell'Associazione piccoli azionisti e dei sindacati territoriali e aziendali.

Facciamo un poco di chiarezza.

Il nuovo corso della Fondazione C.R.Asti ha delineato un percorso di parziale dismissione delle proprie azioni C.R.Asti (detiene il 31,80% del pacchetto azionario della Banca) per rispettare quanto prescritto dal protocollo ACRI/MEF aggiornato nel marzo del 2015, secondo il quale (sulla base di un legittimo criterio di diversificazione degli investimenti) le Fondazioni bancarie non potrebbero investire oltre un terzo del proprio patrimonio in un singolo asset (in questo caso le azioni della nostra Banca).

Evidenziamo che si tratta di un accordo tra le parti (Acri/Fondazioni/Mef) che prevede anche una clausola di salvaguardia del patrimonio delle Fondazioni.

La Fondazione, finora, ha costituito un fattore importante per una miriade di attori locali: piccoli Comuni, parrocchie, associazioni, realtà sportive oltre alle più famose direttrici di finanziamento nella cultura, nell'arte e nell'università.

Ora la Fondazione chiede di più: pretende una maggiore remunerazione. Questa aspettativa, se pur legittima, non può prescindere dalla consapevolezza che la Fondazione è soprattutto un soggetto che deve operare senza fini di lucro e che deve perseguire esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, con particolare riferimento al territorio di competenza.

Basare ogni ragionamento unicamente su un singolo aspetto, come il rendimento delle azioni, non tiene conto di altri fattori quali l'attenzione nei confronti dei dipendenti della Banca, l'aspetto economico e patrimoniale, il modello di business della Banca, e non ultimo l'impegno verso le famiglie e le imprese.

Nel frattempo si moltiplicano le voci su possibili soggetti interessati all'acquisto di parte o di tutto il pacchetto delle azioni C.R.Asti detenute dalle Fondazioni e piccoli azionisti.

Nell'ottica di quanto detto sopra, per la Fondazione, mantenere il controllo della Banca del territorio dovrebbe rimanere un obiettivo primario.

Quanto sopra delineato preoccupa il territorio ed i clienti, come possiamo constatare ogni giorno nelle filiali, oltre a danneggiare una realtà economica importante per il territorio come la Banca di Asti.

In questo panorama operano le lavoratrici ed i lavoratori della Banca: ogni giorno svolgono un ruolo di argine alle paure di chi si presenta in Filiale per essere rassicurato sulla solidità della Banca, confermata dagli utili e dalla patrimonialità riportati sui bilanci degli ultimi anni.

I lavoratori bancari di Banca di Asti svolgono quotidianamente il proprio lavoro nel rispetto delle norme di legge, dei regolamenti di settore ed aziendali. Forniscono un servizio di qualità, prossimità e cortesia che la fa preferire a banche più grandi e più digitalizzate.

Lo stillicidio di attacchi mediatici ha creato un clima di diffidenza anche nei confronti del personale che opera quotidianamente al servizio dei clienti, generando anche situazioni di conflittualità non giustificata e rischiando di minare il decennale rapporto di fiducia.

Banca di Asti costituisce un esempio di Azienda di credito rivolta alle imprese di piccole-medie dimensioni, al mondo dell'artigianato ed alle famiglie che riesce a crescere, ad assumere tantissimi giovani e ad avere ancora una presenza capillare sul territorio, rallentando la desertificazione bancaria, ormai scenario comune sul territorio nazionale.

È una banca che fa utili, è solida e proprio per questo è appetibile dai gruppi di maggiori dimensioni.

Intendiamo affermare fortemente che qualunque sia lo scenario, come sindacati, abbiamo come obiettivo principale quello della difesa dell'occupazione e della dignità dei lavoratori.

Redazione

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