Attualità - 27 novembre 2024, 11:03

Piemonte: valutazioni in corso per un nuovo termovalorizzatore. Asti tra le possibili sedi?

L'Autorità Rifiuti del Piemonte ha avviato una consultazione con comuni e consorzi: favorevole l'assessore all'ambiente, insorgono le opposizioni

Il termovalorizzatore di Torino (CC)

Il termovalorizzatore di Torino (CC)

Il Piemonte valuta l'ampliamento della propria capacità di termovalorizzazione.  L'attuale impianto del Gerbido, a Torino, potrebbe vedere incrementata la propria capacità di trattamento, ma è anche allo studio l'ipotesi di costruire un nuovo termovalorizzatore in un'altra provincia. Tra le città candidate figurano Asti e Alessandria.

L'Autorità Rifiuti del Piemonte ha avviato una consultazione con comuni e consorzi, invitandoli a presentare la propria candidatura per ospitare il nuovo impianto entro la fine di dicembre.  A seguito di questa richiesta, l'amministrazione comunale di Asti, guidata dal sindaco Maurizio Rasero, ha avviato le proprie valutazioni.

L'ipotesi di un termovalorizzatore ad Asti ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre l'assessore all'ambiente, Giacomini, si è dichiarato favorevole al progetto, la minoranza ha espresso una netta contrarietà.  "Della serie: 'a volte ritornano'! La Regione Piemonte ha detto sì ad un secondo inceneritore dopo quello già funzionante a Torino", dichiarano i consiglieri di opposizione Bosia, Malandrone e Miroglio.  "In modo perentorio l’Autorità Rifiuti regionale ha invitato i Comuni piemontesi a candidarsi. In commissione, diversi mesi fa, l'Amministrazione aveva affermato che Asti non si sarebbe candidata. Oggi invece, come accade puntualmente, apprendiamo il contrario", aggiungono, accusando sindaco e assessori di scarsa trasparenza.  "Ancora una volta una cosa è certa: di sindaco e assessori non ci si può proprio fidare".

Secondo l'Autorità Rifiuti, il nuovo impianto dovrebbe trattare circa 250.000 tonnellate di rifiuti all'anno.  "Ciò che è incontestabile è che Asti risulta essere la più piccola provincia del Piemonte, oltre che la meno infrastrutturata, per ricevere le 250 mila tonnellate anno provenienti dal resto del Piemonte",  ribattono i consiglieri di minoranza.  "Al di là di questa considerazione 'localistica', tante altre se ne potrebbero aggiungere a cominciare dal fatto che Asti è l’unica provincia del Piemonte ad avere un solo ospedale per 200 mila abitanti", proseguono, ribadendo la loro "profonda contrarietà per la tecnologia dell’incenerimento ovunque la si proponga".

"Anche i più accaniti sostenitori di questa tecnologia non negano l’emissione dagli inceneritori di diossine, polveri sottili, da 200 a 250 differenti composti chimici tossici", affermano,  esprimendo preoccupazione per l'impatto ambientale e sanitario. "L’impatto sulla salute dell’incenerimento dei rifiuti è considerato dalla UE pericoloso per l’ambiente. Infatti la UE non finanzia gli inceneritori considerati dannosi non solo per la salute ma anche per l’economia circolare", sottolineano.

Come alternativa, la minoranza propone di puntare sull'economia circolare:  "Noi riproponiamo quale soluzione dello smaltimento rifiuti l’economia circolare, la massimizzazione della raccolta differenziata, la cultura del riciclo".  "Asti e Provincia devono potenziare gli impianti di riciclo, che devono essere all’avanguardia", concludono,  criticando l'ipotesi dell'inceneritore, definendola  "un sacrificio imposto da giochi di potere" che "nulla portano al benessere degli Astigiani: l’inceneritore non lo possiamo proprio ospitare".

Alessandro Franco

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