Un quadro allarmante emerge dalla ricerca promossa dal Comitato Interministeriale EDUFIN, condotta dall'Osservatorio sul Debito Privato in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dell'Università Cattolica. Lo studio, arricchito dal contributo dell'astigiano Stefano Santin della "Casa del Consumatore", fotografa una situazione economica drammatica che coinvolge migliaia di cittadini.
I numeri parlano chiaro: circa un milione di italiani versa in condizioni di sovraindebitamento cronico, con 120mila piemontesi impossibilitati a far fronte ai propri impegni finanziari. A questi si aggiungono 240mila persone che riescono a pagare, ma con significativi ritardi, segnalando un rischio imminente.
Il profilo di chi precipita nel tunnel dei debiti racconta una realtà sociale complessa. Prevalgono uomini di 54 anni, occupati nel mondo del lavoro, con livelli di istruzione medio-bassi e redditi annuali sotto i 20mila euro. La distribuzione geografica vede Torino in cima alla classifica con 62mila casi, seguita da Cuneo con 16mila, Alessandria con 12mila, Novara con 10mila, Asti con 6mila, quindi Vercelli e Biella con 5mila ciascuna, e Verbania chiude con 4mila casi.
La dimensione del debito raggiunge livelli preoccupanti. Il 64% dei sovraindebitati ha accumulato passività superiori a 100mila euro, con il 68% costretto a destinare oltre la metà del proprio reddito al pagamento delle rate. Il 48% ha tra 3 e 5 finanziamenti attivi, il 13% supera addirittura i 5 prestiti. Le rate mensili oscillano: il 35% paga tra 1.000 e 2.000 euro, mentre il 9% supera i 2.000 euro.
Le cause sono molteplici. Il deprezzamento dei beni patrimoniali e il caro vita pesano per il 53%, il rifiuto delle banche di rinegoziare i prestiti per il 42%, le spese eccessive per il 40%, mentre le dipendenze incidono per il 26%.
L'impatto sulla qualità della vita è devastante. Il 55% rinuncia a cure mediche e farmaci essenziali, l'81% soffre disturbi del sonno legati all'ansia da debiti, quasi il 70% coinvolge la famiglia nella gestione della crisi. La quasi totalità vive in uno stato di preoccupazione costante.
Lo studio evidenzia anche un profilo psicologico caratterizzato da materialismo, impulsività nelle decisioni finanziarie, scarsa fiducia nelle proprie capacità economiche e una tendenza ad attribuire le responsabilità a fattori esterni.
Per sopravvivere, i sovraindebitati ricorrono a strategie disperate: il 59% chiede nuovi finanziamenti, il 48% si rivolge a parenti e amici, molti operano drastiche rinunce su spese essenziali.
L'educazione finanziaria emerge come strumento cruciale di prevenzione. La limitata comprensione di concetti base come inflazione, tassi di interesse e diversificazione degli investimenti richiede un intervento immediato.
Stefano Santin, componente del Comitato Interministeriale EDUFIN, conclude: "Serve un approccio integrato che combini supporto finanziario, consulenza psicologica e formazione specifica per prevenire e gestire situazioni di sovraindebitamento".
Per maggiori informazioni sul sovrindebitamento e su come affrontare il problema: santin@casadelconsumatore-piemonte.it - tel. 0141/530197