Economia e lavoro - 16 novembre 2024, 07:28

Previsioni occupazionali in Piemonte: atteso calo delle assunzioni a novembre 2024

Le imprese piemontesi prevedono circa 28.580 nuove assunzioni per il mese di novembre 2024, in calo del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente

Previsioni occupazionali in Piemonte: atteso calo delle assunzioni a novembre 2024

Secondo le rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, le imprese piemontesi prevedono circa 28.580 nuove assunzioni per il mese di novembre 2024, con un calo del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Il trend negativo è confermato anche su base trimestrale, con 82.560 entrate previste nell'intero periodo ottobre-dicembre 2024, in diminuzione del 5,9% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Il rallentamento a livello regionale è più accentuato rispetto alla media nazionale, che registra cali più contenuti, pari a -0,7% mensile e -2,6% trimestrale.

A livello settoriale, i servizi rimangono il comparto trainante, con 59.460 assunzioni previste nel trimestre (68% del totale), sebbene in calo di 1.440 unità rispetto allo stesso periodo del 2023. L'industria, invece, segna un decremento più marcato, con 27.970 entrate attese (-4.090 unità).

Tra i servizi, i comparti che assorbiranno il maggior numero di nuove assunzioni sono il commercio (13.100 entrate), i servizi alle persone (12.000) e il turismo (11.940). Nell'industria, spicca il settore edile con 6.540 assunzioni programmate.

Sul fronte delle difficoltà di reperimento, la quota di figure professionali difficili da trovare si attesta al 50,4% in Piemonte, superiore alla media nazionale (47,9%). I profili più critici riguardano i tecnici della gestione dei processi produttivi (83% di difficoltà di reperimento), gli operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (79,3%) e nell'installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (76,4%).

"Il rallentamento occupazionale che stiamo registrando in Piemonte - commenta l'assessore regionale al Lavoro Marco Gabusi - è dovuto principalmente al forte calo del comparto industriale, mentre i servizi mostrano una maggiore tenuta. Sarà fondamentale intervenire per sostenere le imprese e facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto per le figure professionali più difficili da reperire."

Redazione

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