Una ventina di ex dipendenti della Casa di riposo Città di Asti da luglio 2024 non percepisce più alcun sostegno economico che avrebbe dovuto ricevere fino a dicembre, grazie ai fondi di Finpiemonte sulla mobilità (LEGGI QUI).
Una condizione grave che ha lasciato lavoratori e famiglie in difficoltà come testimonia Maria. : "Mi sono rivolta a un avvocato. Nessuno ci dice nulla di concreto, nè i sindacati nè la Regione e non sono nemmeno stati versati i contributi da agosto. Vorrei capire se posso andare in pensione, se posso licenziarmi. Se mi licenziassero almeno prenderei la Naspi, anche se per pochi mesi. È possibile che nessuno ci dica nulla? A parte indignazione e fiaccolate nessuno ha fatto niente. Ho fatto tante telefonate. Mi hanno detto di rivolgermi alla Regione ma anche lì nessuno sa dirci nulla e i liquidatori se non vendono non ci possono pagare".
A inizio ottobre il consigliere regionale Fabio Isnardi aveva presentato un’interrogazione urgente sulla recente interruzione delle indennità ma aveva avuto risposte definite "Insoddisfacenti". Ora sul caso interviene il consigliere di Ambiente Asti, Mario Malandrone: "L'interruzione dei versamenti, avvenuta con mesi di anticipo rispetto alle dichiarazioni ufficiali, ha peggiorato una situazione già drammatica. Riteniamo inaccettabile che, dopo tante promesse, la Regione Piemonte non abbia mantenuto gli impegni presi e abbia lasciato i lavoratori senza il sostegno previsto".
E pone alla Giunta Cirio una serie di domande:
1. Quali sono le motivazioni che hanno portato all'interruzione anticipata del sostegno economico ai lavoratori dell'ex casa di riposo "Città di Asti"?
2. Non è stato rispettato l'impegno iniziale di garantire i fondi fino a dicembre 2024. Cosa ha portato a questa decisione?
3. Perché i lavoratori non sono stati informati preventivamente di questa decisione?
4. La mancanza di comunicazione ha lasciato molti ex dipendenti in gravi difficoltà economiche e senza la possibilità di pianificare le loro spese.
5. Esiste la possibilità di ripristinare e ridistribuire il sostegno economico fino a fine anno, come inizialmente promesso? Se sì, quali sono i tempi e i modi previsti per garantire questo sostegno?
6. Quali azioni sta intraprendendo la Regione per ricollocare i lavoratori ancora in cerca di occupazione?
7. Quali misure concrete sono state messe in atto per agevolare il reinserimento nel mercato del lavoro di queste persone?
Il consigliere Malandrone conclude: "Esprimiamo la nostra totale solidarietà ai lavoratori coinvolti, alle mobilitazioni che metteranno in atto e chiediamo con forza alla Regione Piemonte di fare chiarezza sulla vicenda. È dovere delle istituzioni garantire il rispetto degli impegni presi e fornire il necessario sostegno a chi, da anni, vive una situazione di incertezza e precarietà. Come Consigliere comunale di Asti e in rappresentanza del gruppo Ambiente Asti, invitiamo il Presidente Cirio e la giunta regionale a prendere posizione pubblicamente, a rimediare a tale situazione e a risolvere quanto prima la situazione per tutelare i diritti dei lavoratori coinvolti".