Oggi, il Palazzo del Governo ha fatto da cornice a un evento che segna un importante passo avanti nell'integrazione dei migranti sul territorio astigiano. Alla presenza del Prefetto Claudio Ventrice, sono state sottoscritte due nuove convenzioni che mirano a realizzare attività di volontariato nell'ambito di progetti di inserimento sociale per i migranti.
I protagonisti di questa iniziativa sono i sindaci di Canelli e Villafranca d'Asti, Roberta Rosa Giovine e Anna Macchia, che hanno siglato gli accordi con il Procuratore speciale di CODEAL, ente gestore di centri di accoglienza, e con il Presidente dell'Associazione di promozione sociale Impò.
L'obiettivo di queste convenzioni è chiaro: costruire percorsi di conoscenza del contesto territoriale in cui i migranti sono accolti, attraverso la prestazione di attività e servizi resi a titolo volontario e gratuito in favore della comunità ospitante. Un'iniziativa che si propone di trasformare i migranti da semplici ospiti a membri attivi della società.
Le intese prevedono una stretta collaborazione tra i Comuni, il consorzio CODEAL e l'associazione Impò. I Comuni avranno il compito di individuare i servizi di volontariato adatti, mentre CODEAL si occuperà di promuovere queste attività tra i migranti, con l'assistenza di un mediatore culturale. L'Associazione Impò, dal canto suo, garantirà la formazione necessaria e un'eventuale integrazione della copertura assicurativa.
Le attività di volontariato, che non richiederanno specializzazioni particolari, saranno principalmente di carattere civile e orientate ai servizi alla collettività, tenendo conto delle capacità e delle attitudini dei migranti coinvolti.
I sindaci di Canelli e Villafranca hanno espresso grande entusiasmo per questa iniziativa, sottolineando come rappresenti un'importante opportunità sia per il territorio che per i migranti stessi. Il Prefetto Ventrice ha concluso l'incontro auspicando una sempre maggiore diffusione di questi accordi, definendoli uno strumento fondamentale per favorire l'integrazione dei richiedenti asilo.
Questa iniziativa si configura come un modello innovativo di accoglienza e integrazione, che potrebbe presto essere replicato in altre realtà territoriali, aprendo nuove strade per una convivenza più armoniosa e partecipativa tra comunità locali e migranti.