Tante conferme e un unico passo indietro caratterizzano la presenza delle colline Unesco nell’edizione 2025 della Guida Michelin, nell’ambito di un Piemonte che nonostante alcuni nuovi ingressi scivola fuori dal podio delle regioni più rappresentate (35 ristoranti: 2 tre Stelle, 3 due Stelle, 30 una Stella) dietro a Lombardia (61), Campania (50) e Toscana (44).
Presentato ieri a Cremona, l’ultimo aggiornamento della "rossa" ha tra le sue novità l’allargamento della rosa dei tristellati a 14 nomi, con l’ingresso dello chef Giancarlo Perbellini, patron di "Casa Perbellini - 12 Apostoli" a Verona. Ultimo arrivato in una rosa che come noto ha solide fondamenta alle nostre latitudini con la conferma di Enrico Crippa e del suo "Piazza Duomo" di Alba e con quello di "Villa Crespi" a Orta San Giulio (Novara), casa di quell’Antonino Cannavacciuolo che vale al Piemonte altri tre riconoscimenti e sei stelle complessive col "Canavacciuolo Bistrot" a Torino e con due nuove entrate: il "Cannavacciuolo Le Cattedrali by Laqua" di Asti e col "Cannavacciuolo by the Lake" di Pettenasco, ancora in provincia di Novara.
L’"Antica Corona Reale - Da Renzo" di Cervere e "La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti" presso il Boscareto Resort di Serralunga d'Alba si confermano tra i 38 ristoranti con due stelle di tutta Italia (due le novità in tutta Italia), insieme alla "Locanda del Sant'Uffizio-Enrico Bartolini" di Cioccaro di Penango, in provincia di Asti. Un altro locale che parla però "langhetto" grazie alla presenza del cuoco di Diano d’Alba Gabriele Boffa, ai suoi fornelli con i gradi di "resident chef".
Tutti gli altri ne hanno una, vien da dire parafrasando una nota filastrocca qui ispirata da un elenco di ben trenta locali a livello piemontese, 16 se si guarda al solo territorio Unesco, 14 in una provincia di Cuneo che fuori da Langhe e Roero annovera il solo "Il Nazionale" di Vernante.
Nella serie, oltre ai già citati, figurano "Ca’ Vittoria" a Tigliole (Asti), la "Locanda del Pilone" ad Alba, "All'Enoteca" di Canale, "Massimo Camia" a La Morra, "Borgo Sant'Anna" e "Fre" a Monforte d'Alba, "21.9" a Piobesi d'Alba, "Il Centro" a Priocca, "Il Ristorante di Guido da Costigliole" a Santo Stefano Belbo, "Guidoristorante" a Serralunga d’Alba e "La Ciau del Tornavento" a Treiso.
Non confermato nella Guida 2025 il ristorante "La Madernassa" di Guarene, dove si sconta il recente addio dello chef Michelangelo Mammoliti.
Tra le "stelle verdi", che contraddistinguono i locali impegnati sul fronte della sostenibilità, si confermano lo stesso "Piazza Duomo" e "Coltivare" di La Morra.
La selezione speciale “Passion Dessert”, riconoscimento conferito ai ristoranti che offrono una vera e propria esperienza per l’alta qualità della proposta dei dessert, figura Davide Palluda con "All’Enoteca" di Canale insieme allo stesso "Coltivare" dello chef Luca Zecchin.
Ad Antonino Cannavacciuolo è poi andato anche il premio "Michelin Chef Mentor Award" 2025 con la seguente motivazione: “Se il talento gastronomico di Cannavacciuolo raggiunge il vertice in Villa Crespi di Orta San Giulio, l’iconico chef ha anche un’altra grande capacità, quella di trovare e formare giovani talenti. Con animo gentile e lo stile del buon padre di famiglia, trasferisce la sua passione per la cucina con semplicità ed un linguaggio diretto che entra nella testa e nel cuore dei suoi ragazzi.”
Nella nuova edizione della Guida Michelin la provincia di Cuneo conta come detto 14 ristoranti e un totale di 18 stelle. Sulle colline Unesco, e quindi Langhe, Roero e Monferrato, i locali stellati si confermano 16 per un totale di 21 stelle.